"Il primo segno che traccio sul foglio bianco è la pupilla di un occhio, un punto. Poi due occhi e quindi uno sguardo. Mi lascio guidare da quello sguardo, e, in uno spazio che sento giusto, quasi a cercare una mappatura esatta del mio sentire, nasce il resto: il volto, la testa e il corpo. La figura si affaccia sulla carta, all’inizio non ho idea di cosa apparirà, è una vera e propria scoperta, un incontro. Credo che spunti da una parte di me che sta tra lo spazio onirico e l’inconscio. Disegno perché danzo, e disegnando capisco meglio quello che il corpo crea e mi suggerisce danzando, da che energie e da che personaggi è abitato. Il colore fluisce sulla carta come il segno, e traduce il fluire del movimento e dell’energia come lo sento nella danza e nella mia ricerca come coreografa. In scena come nel disegno cerco “l’essere corpo”, uno stato del corpo che è qualità di presenza"
Antonella De Sarno