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Creato il 21 gennaio 2014 da Golfpeople

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Anno XIV Numero 5 - Martedì 21 Gennaio 2014

TASI. Alle imprese costerà almeno 1 miliardo di euro

di Pierpaolo Molinengo

Se non è una stangata poco ci manca. Secondo una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della CGIA, l’introduzione della Tasi (il nuovo tributo sui servizi indivisibili) costerà al mondo delle imprese almeno un miliardo di euro. La cifra, che l’Associazione imprenditoriale ritiene addirittura sottostimata, è stata calcolata applicando l’aliquota base dell’1 per mille.
«Vista la difficoltà economica in cui versano i Comuni – segnala il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – è molto probabile che l’aliquota che verrà applicata su negozi, uffici e capannoni sarà ben superiore all’aliquota standard, pertanto è quasi certo che l’aumento sarà superiore al miliardo di euro da noi inizialmente stimato».
A tal proposito, l’Ufficio studi della CGIA ha elaborato anche una seconda ipotesi utilizzando l’aliquota del 2,07 per mille. Perché è stata scelta questa misura?
La CGIA ricorda che secondo l’emendamento che il Governo presenterà nelle prossime settimane, l’aliquota massima IMU più TASI sulle abitazioni diverse da quella principale e sugli immobili strumentali potrà arrivare all’11,4 per mille.
In virtù del fatto che l’aliquota Imu media applicata a livello nazionale nel 2012 (non è ancora disponibile il dato 2013) sugli immobili destinati ad uso produttivo è stata del 9,33 per mille, si deduce che l’aliquota Tasi del 2,07 per mille costituisce, nel nostro secondo caso, il livello massimo applicabile sugli immobili strumentali. Infatti, corrisponde alla differenza tra l’ 11,4 per mille e il 9,33 mille.
«In questa seconda ipotesi – prosegue Bortolussi – l’aumento potrebbe superare addirittura i 2 miliardi di euro. E’ chiaro che ci troviamo di fronte ad una ipotesi estrema che difficilmente si verificherà».
Dalla CGIA tengono comunque a sottolineare che la Tasi assorbirà la maggiorazione Tares pagata nel 2013 (vale a dire lo 0,30 euro al metro quadrato). Secondo le stime redatte dal ministero dell’Economia, il gettito complessivo della maggiorazione dovrebbe essere pari a 1 miliardo di euro. “Stornando” la parte riconducibile agli immobili ad uso abitativo, quella ascrivibile agli immobili ad uso produttivo dovrebbe valere qualche centinaia di milioni di euro che, pertanto, devono essere sottratti all’aggravio provocato dall’introduzione della Tasi.

Stanziati i fondi del Programma 6000 campanili per opere infrastrutturali nei piccoli Comuni

Il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha firmato, e inviato alla Corte dei conti, il decreto con la graduatoria dei Comuni ammessi a finanziamento per il primo Programma 6000 campanili.
Con il fondo di 100 milioni di euro stanziato nel Decreto del Fare sono stati finanziati i 115 progetti di cui si allega l’elenco.
A breve il ministro Lupi firmerà un secondo decreto con la graduatoria dei circa 60 Comuni finanziati con gli ulteriori 50 milioni di euro assegnati al Programma 6000 Campanili dalla legge di Stabilità.
La modalità operativa del fondo prevede la stipula di singole convenzioni tra i Comuni finanziati e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

ALL’INTERNO

Mutui: Abi, con Fondo casa sospese rate per un miliardo a 10.350 famiglie

Sono 10.350 le famiglie che, da maggio 2013 fino alla prima settimana di gennaio 2014, hanno potuto sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate dei mutui, per un controvalore di 988,5 milioni di euro di debito residuo.
Si tratta del “Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa”, iniziativa di recente avvio che rappresenta la misura pubblica di raccordo con la moratoria dell’Abi concordata con le Associazioni dei consumatori e portata avanti dal 2010 (consentendo la sospensione del pagamento delle rate dei mutui a 100.000 famiglie, per un controvalore di quasi 11 miliardi di debito residuo).
Nel frattempo, la Legge di Stabilità approvata dal Governo – secondo quanto auspicato da Abi e Associazioni dei Consumatori – ha riconfermato la continuità operativa di questo vero e proprio strumento di welfare delle famiglie anche per i prossimi anni; evitando di vanificare il rifinanziamento del Fondo per 40 milioni di euro relativo al biennio 2014-2015.
«Soluzioni e risvolti positivi, nel perdurare della crisi che – secondo Abi – solo attraverso la collaborazione e l’impegno congiunto con Istituzioni e Consumatori è stato fin qui possibile individuare, adottando le misure più idonee a sostegno delle famiglie nell’accesso al credito e nella sostenibilità delle rate. In particolare, la sospensione delle rate dei mutui in caso di difficoltà, iniziativa che ancora oggi rimane l’unica al mondo».
La stessa collaborazione che ha permesso di perfezionare il metodo telematico di accesso al Fondo e superare iniziali difficoltà procedurali, facendo salire dal 55% all’81% il livello di domande accettate.

Expo: al via il tavolo di
coordinamento

«Quello che si è appena aperto sarà un anno cruciale per Expo, in cui si intensificheranno le azioni sia per la realizzazione delle infrastrutture necessarie che per la promozione dell’evento, per questo verrà costituita in Regione Lombardia una cabina di regia, con un tavolo che si riunirà tutte le settimane e coinvolgerà tutti i soggetti interessati a Expo». Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando l’iniziativa ‘Ri-partiamo da Expo’.

CABINA DI REGIA
«Questo tavolo di coordinamento – ha precisato il presidente della Regione Lombardia – è importante, per avere un costante scambio di informazioni sulle iniziative in corso e per affrontare eventuali criticità che dovessero presentarsi, perché non possiamo perdere nemmeno un giorno, altrimenti rischiamo di andare oltre il termine ultimo del 1 aprile del 2015. Il tavolo si riunirà ogni lunedì, per coordinare al meglio il lavoro tra tutti i soggetti interessati: Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia, Società Expo, Padiglione Italia e Governo».

VIE D’ACQUA, TEMA PER TAVOLO EXPO
«Il primo tema che il tavolo per Expo affronterà – ha chiarito il presidente Maroni – sarà quello delle vie d’acqua, viste le proteste giunte in queste ultime settimane da alcuni gruppi, che ritengono che il progetto non debba essere realizzato. Personalmente sono favorevole a realizzare le vie d’acqua, ma, se qualcuno solleva delle criticità, voglio esaminarle e capire se solleva un problema reale o meno, per cui valuteremo queste criticità e, se ci sono problemi reali da risolvere, li affronteremo e li risolveremo. Come faremo con ogni altra criticità che incontreremo».

PATTO PER EVENTO MAFIA FREE
«A Milano, in Prefettura – ha annunciato il presidente – ci sarà un incontro per la sottoscrizione del piano ‘Mafia free’ con il ministro dell’Interno Angelino Alfano, Regione Lombardia, Comune di Milano e Società Expo».
«Questo evento – ha chiarito Maroni – era già in programma a dicembre, ma non si era potuto tenere».

Roma: la Città della Scienza nell’ex caserma Reni

Un pezzo di Roma cambia volto e guarda all’Europa, alle cattedrali metropolitane della scienza e dell’arte come il Beaubourg parigino o il Technikmuseum di Berlino. L’ex caserma Guido Reni, zona Flaminio, II Municipio, sarà la sede della Città della Scienza: «un centro di rilevanza internazionale», spiega una nota del Campidoglio, «in grado di accogliere, esporre e rendere accessibile al grande pubblico il sapere scientifico e tecnologico in tutte le sue evoluzioni e articolazioni, nonché di promuovere la conoscenza scientifica, di sperimentarla e di diffonderla». Accanto sorgeranno spazi pubblici, alberghi, negozi, alloggi sociali. 51mila metri quadri da “rigenerare”, un quartiere che cambia identità e diventa il più esteso polo culturale cittadino. Presentato dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore Giovanni Caudo (Trasformazione Urbana) , è il primo intervento urbanistico di grande respiro dell’attuale amministrazione capitolina. Presenti alla conferenza stampa anche il presidente del II Municipio, Giuseppe Gerace, e il direttore della Cassa Depositi e Prestiti Marco Sangiorgio.
E’ «un sogno coltivato per oltre un terzo di secolo -, ha detto il Sindaco -. Un museo contemporaneo della scienza, analogo a quelli presenti in altre capitali europee». Le linee generali del progetto: dei 51mila metri quadri che formano l’area d’intervento (con 72mila mq. di nuovi edifici), 10mila di superficie fondiaria saranno occupati dalla Città della Scienza. Ci saranno poi 200 residenze private per 27mila metri quadri; 70 alloggi sociali (6mila metri quadri di superficie costruita), spazi commerciali (5mila) e strutture ricettive (5mila). 14mila metri quadri, infine, la superficie effettiva (fondiaria) destinata ad attrezzature pubbliche. I ricavi delle parti messe a reddito finanzieranno l’intervento, senza costi aggiuntivi per il Campidoglio. L’operazione è condotta da Roma Capitale con l’Agenzia del Demanio (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e coinvolge il fondo immobiliare della Cassa Depositi e Prestiti (Investimenti SGR).
Gli obiettivi: «offrire nuovi servizi ai cittadini -, spiega sempre la nota di Roma Capitale, – e mettere a disposizione della città una struttura che vuole essere un contributo alla sua crescita economica, sociale e culturale». A questo fine il progetto dedica ampio spazio alle connessioni tra il nuovo e l’esistente: tra il complesso della Città della Scienza con le sue pertinenze e l’Auditorium, il Maxxi, lo Stadio Flaminio, il Palazzetto dello Sport, il Villaggio Olimpico. La variante urbanistica che introduce l’intervento, ha sottolineato l’assessore Caudo, «guarda alla dimensione urbana del luogo e non solo al singolo progetto».

Mercato immobiliare alle corde per colpa del fisco

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: «i dati sul mercato immobiliare sono impressionanti e parlano da soli: da dopo la smodata rivalutazione delle rendite catastali e la conseguente tassazione, il mercato non si è più ripreso. Oggi è alle corde: i prezzi delle vendite giudiziarie sono a più del 100 per cento in meno rispetto ai valori Omi dell’Agenzia delle Entrate; il confronto tra canoni reali e valori locativi erariali, è anche peggio. La tassazione degli immobili, solo degli immobili e solo di quelli della proprietà diffusa, continua a condizionare in modo decisivo una ripresa del settore, che in questo momento non dà alcun segnale in questo senso. La revisione della pasticciata Tasi, invocata da forze politiche governative che chiedono un confronto serio e che ringraziamo, va nella giusta direzione, s’impone. Ma decisivo, allo scopo, è ripristinare una minima convenienza dell’affitto: solo attraverso quest’ultima potrà tornare l’investimento in immobili, ora limitato all’acquisto della prima casa e comunque marginalmente, mentre l’emergenza abitativa aumenta giorno per giorno. Auspichiamo che le forze politiche di maggioranza e di opposizione siano unite in questo obiettivo e che, nel comune interesse, in questo senso si esprimano. A tutti, e a tutto il Governo in particolare oltre che alla presidenza del Consiglio, chiediamo di sostenere lo sforzo innovativo che il ministro Lupi ha allo studio. Solo se questa iniziativa ministeriale andrà a buon fine in tutta la sua potenzialità, si darà all’immobiliare quello shock del quale esso ha bisogno urgente perché la fiducia ritorni».


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