La plasticità è una risorsa terapeutica in neurologia. Le modifiche plastiche dell’organizzazione corticale avvengono molto, molto rapidamente anche in pochi minuti. Se un soggetto non può alzare un braccio per un dolore alla spalla, il cervello, nell’area della mappa somatotopica della spalla, subisce una modifica plastica e l’area di rappresentazione della spalla si espande. La muscolatura intorno alla spalla si contrae (in modo inefficace e inutile) e richiede molta energia, per cui può accadere che chi ha una spalla molto dolente non riesca a tenere in mano una penna perché “gli manca la forza” .
Terapeuticamente si usa lo stesso meccanismo, attraverso tecniche diverse, per modificare plasticamente l’organizzazione corticale della mappa somato-topica che corrisponde alla spalla.
Può essere fatto in diversi modi, a partire da esercizi della mano per poi passare al gomito e alla spalla, con manipolazione vertebrali, con il caldo/freddo, con esercizi oculari, con il suono ecc.
Diverse modalità possono essere combinate e eseguite insieme.
Ovviamente si può provare a caso, ma la capacità del terapeuta sta nel saper monitorare e quindi sapere se fermarsi o continuare. Saper monitorare le modifiche plastiche della corteccia cerebrale.
Continua…..
P.S. se avete compreso tutto quello che io ho scritto in questi ultimi post, bene! Ci siamo, stiamo facendo un buon lavoro; se al contrario vi siete persi tornate indietro sto facendo del mio meglio per portarvi per mano.