Tutte le componenti dei movimenti oculari sono in qualche modo funzione della fissazione. Forse avrei dovuto parlarne come primo argomento. I riflessi vestibolo-oculari sono riflessi che permettono di fissare lo sguardo mentre la testa si muove. I saccadici muovono gli occhi verso un oggetto per fissarlo.
La convergenza serve a fissare un target che si muove verso di noi. L’inseguimento oculare serve a fissare un target che si muove nello spazio. Il nistagmo opto-cinetico è un’attività di fissazione di oggetti diversi che scorrono nel campo visivo.
È facile immaginare che fissare con lo sguardo un oggetto è una capacità necessaria per molte delle attività che richiedono attenzione.
Se mentre guardiamo la cruna di un ago per infilarci il filo di cotone non riusciamo a mantenere fisso lo sguardo abbastanza a lungo (perché sopraggiunge la fatica oculare) potremmo non essere in grado di procedere e ci teniamo il buco nel calzino.
Mantenere gli occhi fissi non significa avere gli occhi a riposo; in un soggetto normale mantenere gli occhi fissi non è sinonimo di assenza di attività neurologica e muscolare. Così come tenere un braccio fermo in una posizione (tra l’altro contro gravità) non significa avere il braccio a riposo, prima o poi subentrerà la fatica. Se la fatica si affaccia dopo uno/due secondi è facile comprendere quanto ciò sia un problema quando fissiamo lo sguardo, e contemporaneamente dobbiamo inibire la voglia di guardare un altro oggetto.
Provate a guardare fisso io punto nero nell’immagine sopra. Dovreste essere in grado di fissarlo per una 30na di secondi e più. Se vi vibra la testa o vi si stancano gli occhi dopo pochi secondi è verosimile che abbiate bisogno di una valutazione, almeno che non siate ubriachi.
Questo stesso meccanismo lo abbiamo già descritto per i movimenti rapidi.
Continua…