#NFLplayoffs: un’analisi in ritardo

Creato il 06 gennaio 2014 da Elianigris @EliaFNigris

Disclaimer: Questo post è pubblicato evidentemente in ritardo. Problemi tecnici ne hanno impedito la pubblicazione prima di questo week-end di NFL. Diciamo che, secondo me, potete fare finta di niente e leggerlo comunque, ma poi vedete voi. Io intanto mi vanto di questo perfect score:

Saints over Eagles. Chargers over Bengals. 49ers over Packers. Colts over Chiefs. #NFLPlayoffs—
DemSpeaking (@EliaFNigris) January 04, 2014

La scorsa settimana si è conclusa la stagione regolare di NFL e, oggi, sabato 4 gennaio, inizieranno i playoff dello sport più seguito negli Stati Uniti. Ecco una guida rapida per sapere cosa è successo e cosa è bene aspettarsi, in vista del Suepr Bowl, l’evento televisivo più seguito dell’anno in America.

Intanto alcune informazioni pratiche. Partecipano ai playoff sei squadre per ognuna della due leghe la NFC e la AFC. Quest’anno, il Super Bowl XLVIII si svolgerà il 2 febbraio nel New Jersey, al MetLife Stadium, la casa dei New York Giants, che lo vinsero due anni fa, e dei New York Jets. Entrambe le squadre di New York non saranno dei playoff, avendo vissuto due stagioni molto deludenti. Un dato interessante è che nella stagione sportiva 2013-2014, nessuna squadra di New York ha partecipato ai playoff di baseball, nessuna squadra di New York parteciperà a quella di football e le due squadre di basket, i Brooklyn Nets e i New York Knicks, stanno avendo stagioni altamente deludenti: questa potrebbe essere la peggior stagione sportiva per New York dal 1966.

Peraltro, la sede della partita sta scatenando parecchie polemiche. Negli ultimi anni, infatti, si è preferito assegnare la manifestazione a città calde o a squadre con stadi “al chiuso”. Il nuovissimo MetLife Stadium, inaugurato prima della scorsa stagione, è invece uno stadio aperto e questo, insieme al freddo che solitamente si abbatte sulla zona di New York a febbraio, rischia di rovinare la partita (e può sfavorire alcune squadre e favorirne altre, ma ci torniamo dopo).

Intanto le sorprese della stagione regolare. Sicuramente bisogna parlare dei flop di alcune squadre addirittura considerate papabili per la vittoria finale. Oltre ai Giants, che hanno inaspettatamente iniziato la stagione con sei sconfitte di fila, ci sono i Baltimore Ravens, allenati da John Harbaugh e vincitori della scorsa edizione (quando sconfissero i San Francisco 49ers allenati dal fratello di John Harbaugh, Jim), che dopo una stagione mediocre, conclusa con un record di 8-8, non sono riusciti neanche ad accedere alla fase finale della stagione. Poi ci sono gli Atlanta Falcons, l’anno scorso arrivati fino alla finale di conference e che quest’anno hanno perso 12 partite su 16. Una sorte simile è capitata agli Houston Texans, passati da pretendenti al titolo a squadra con una winning percetage di .125 (2-14) in soli 12 mesi.

Ora vediamo chi è arrivato a giocarsi il football di gennaio quest’anno, come ci sono arrivati e come potrebbero andare.

Dalla AFC abbiamo (in ordine di arrivo) i Denver Broncos, i New England Patriots, i Cincinnati Bengals, gli Indianapolis Colts, i Kansas City Chiefs e i San Diego Chargers.

Dalla NFC abbiamo i Seattle Seahawks, i Carolina Panthers, i Philadelphia Eagles, i Green Bay Packers, i San Francisco 49ers e i New Orleans Saints.

Sabato 4 gennaio si sfideranno i Chiefs contro i Colts e i Saints contro gli Eagles. Le vincenti di queste sfide incontreranno, rispettivamente i Broncos e i Panthers. Poi, domenica 5 gennaio, giocheranno i Chargers contro i Bengals e i 49ers contro i Packers: chi vince, va a giocare rispettivamente in New England e a Seattle.

Le squadre della AFC:

Denver Broncos (13-3): Sono guidati dal più forte quarterback della lega -e, alcuni dicono, di tutti i tempi-, Payton Manning. Manning ha appena concluso una delle più grandi stagioni nella storia del football americano, lanciando 55 passaggi da touchdown e superando il record per una singola stagione, detenuto precedentemente da Tom Brady. Mentre Manning si avvia verso un sicuro MVP, la sua squadra sembra essere completa in attacco, con un ottimo parco ricevitori, ma con qualche punto interrogativo in difesa, causa infortuni. Tutto sembra suggerire che comunque possano arrivare fino in fondo, ma, alla fine, dipende tutto da Manning, che è forte ma non invincibile. Nella postseason è sempre sembrato un giocatore diverso rispetto alla stagione regolare, vincendo un solo Super Bowl in carriera, con gli Indianapolis Colts (il fratellino Eli, QB dei Giants, ne ha vinti due). Inoltre, è un giocatore che sembra avere particolari problemi quando le temperature sono molto basse e, quindi l’inverno newyorkese, potrebbe essere il più grande nemico dei tifosi di Denver. Inoltre, i Broncos, sono sembrati pressoché invincibili tutta la stagione eccetto che in una partita, ma forse, la più importante: quella a Foxborough, contro i New England Patriots di Tom Brady, nel freddo del Massachussets. Denver, che vinceva 24-0 nella prima parte di gara, si è fatta rimontare e ha poi perso ai supplementari.

New England Patriots (12-4): Della grande partita con Denver si è detto. Di Tom Brady, il secondo miglior QB della lega, ma forse il più decisivo nei momenti che contano (3 Super Bowl vinti in carriera e cinque giocati negli ultimi 14 anni), si è accennato. Un altro notevole punto di forza è sicuramente quello di poter contare sul miglior allenatore della NFL, Bill Belichick, che insieme a Brady ha fatto la storia della franchigia e forse dello sport. Eppure quest’anno il record positivo potrebbe mentire. Brady ha avuto una buona stagione, ma decisamente non una delle migliori in carriera. Il gruppo che Brady ha intorno, fa gridare al miracolo, visto che alcuni ricevitori della squadra sarebbero terze o quarte scelte per altri. Il miglior ricevitore dei Patriots nelle ultime stagioni, Wes Welker, è partito come free agent nella offseason e ora gioca a Denver. Il miglior giocatore in rosa, oltre a Brady, il Tight End, Rob Gronkowski, ha giocato pochissimo quest’anno ed è fuori per il resto della stagione con il legamento crociato anteriore rotto. L’altro fortissimo Tight End che avevano in rosa, Aaron Herndadez, è oggi in galera con l’accusa di omicidio volontario. Una  bandiera e baluardo difensivo come Vince Wilfork è stato fuori quasi tutta la stagione. Se c’è un momento nella storia recente in cui i Patriots sono meno favoriti del solito, è questo. E per questo motivo sono i grandi favoriti, a mio parere, per la vittoria finale.

Cincinnati Bengals (11-5): La squadra dell’Ohio ha passato una stagione con molti alti, ma anche qualche punto basso di troppo. Ha malamente perso in alcune partite importanti e non dà, a dispetto del record, l’impressione di essere una delle favorite. I dubbi partono dal QB, Andy Dalton, buono, ma sicuramente non eccezionale e con un passato di insuccessi nei playoff. A.J. Green è sicuramente uno dei migliori ricevitori della lega, ma Dalton ha talvolta fatto fatica a pescarlo, specie contro le migliori difese. Il vero punto di forza dei Bengals è la difesa.

Indianapolis Colts (11-5): Dipenderà tutto da Andrew Luck, il Quarterback al suo secondo anno, che ha preso la torcia da Peyton Manning (che prima di andare a Denver aveva giocato solo in Indiana) e che ha portato la squadra alla sua seconda apparizione nei playoff in due anni. Luck è forte, ma l’anno scorso non fece una grande partita nella sua unica altra apparizione ai playoff, eppure durante la stagione regolare i Colts hanno vinto partite importanti, battendo anche i Chiefs, la squadra che dovranno sfidare al primo round di playoff.

Kansas City Chiefs (11-5): I Chiefs sono una squadra limitata, che ha sfruttato positivamente tutte le situazioni che potevano esserle favorevoli. Andy Reid è un grande allenatore, ma hanno iniziato la stagione vincendo le prime nove partite, per poi finire decisamente male. Hanno avuto un calendario facile e l’unica squadra da playoff che hanno battuto nel 2013 sono i Philadelphia Eagles, proprio la vecchia franchigia di Reid. Hanno il Quarteback meno forte di tutte le squadre nei playoff, Alex Smith, e non sembrano avere una rosa adeguata ad arrivare fino in fondo.

San Diego Chargers (9-7): Philip Rivers è un Quarterback che sembra aver ritrovato la forma, dopo qualche stagione negativa, ma i Chargers sono arrivati ai playoff contro molti pronostici e non sembrano davvero equipaggiati per arrivare fino in fondo. Sono alla prima apparizione nella postseason dal 2009 e sono abituati a giocare nel bel sole della California, mentre dovranno andare a giocare a Cincinnati, dal clima molto più rigido, nel primo round dei playoff e sono destinati a giocare fuori casa tutte le partite dei playoff, avendo il peggior record tra le sei squadre della AFC. Difficile ipotizzare che possano andare molto avanti.

Le squadre della NFC:

Seattle Seahawks (13-3): Seattle ha la miglior difesa della lega e senza una grande difesa è difficile ambire al titolo finale. L’attacco, specie verso la fine della stagione, ha, invece, faticato eccessivamente. Russel Wilson, Quarterback al secondo anno di carriera, ha già dimostrato di poter essere una vera star, ma nel “passing game”, Seattle può comunque migliorare. Rimane una delle grandi favorite alla vittoria finale, se non la grande favorita.

Carolina Panthers (12-4): Forse la vera e propria sorpresa di questa stagione NFL. I Panthers hanno iniziato l’anno in maniera non eccezionale, ma hanno poi ingranato fino a vincere la loro division, la NFC South, arrivando davanti ai ben più blasonati New Orleans Saints: non male per una squadra che si pensava in fase di transizione. Ad ogni modo, Carolina ha costruito i propri successi su una delle migliori difese della lega e ha potuto contare sulla consacrazione e definitiva maturazione del giovane Quarterback, Cam Newton. Ora, tuttavia arriva il bello: il grande punto interrogativo sarà la mancanza di esperienza ad alto livello dei principali giocatori in rosa.

Philadelphia Eagles (10-6): Hanno vinto la loro division, la NFC East, all’ultima giornata, sconfiggendo i Dallas Cowboys (privi del QB titolare Tony Romo) in una partita da “dentro o fuori” per entrambe le squadre. Gli Eagles, al primo anno dopo oltre una decade con l’attuale allenatore dei Chiefs, Andy Reid, sono allenati da Chip Kelly, che aveva fatto benissimo al college ad Oregon University e che ha centrato i playoff alla prima occasione, andando probabilmente oltre le aspettative. Una grossa mano gliela ha data Nick Foles, il giovane QB che ha preso il posto del titolare Micheal Vick, infortunatosi dopo poche partite, e che non è più uscito dalle grazie del proprio allenatore. Detto questo, la difesa è davvero troppo piena di interrogativi per pensare che gli Eagles possano fare strada fino in fondo.

Green Bay Packers (8-7-1): La stagione dei Packers va divisa in due parti: quella in cui hanno avuto a disposizione il Quarterback titolare, Aaron Rodgers, uno dei migliori della lega, e la parte in cui Rodgers non c’è stato. La star della squadra si è infortunato gravemente nella nona partita della stagione, contro i Chicago Bears e non ha potuto giocare nessuna delle partite successive, eccetto l’ultima della stagione, proprio contro i Bears, anche questa gara da “dentro o fuori” per entrambe le squadre. I Packers, la scorsa domenica, hanno quindi vinto 33-28, dimostrando di essere una squadra totalmente diversa con Rodgers (con lui in campo un record di 6-2, senza di lui 2-5-1) e godono ora di un grande “momentum”, cosa che conta moltissimo, vedi i Giants due anni fa e i Ravens l’anno scorso. Se la difesa li tiene in partita, tutti dovranno fare grandissima attenzione.

San Francisco 49ers (12-4): Vengono spesso dimenticati nei discorsi su chi è favorito per la vittoria finale, perché i 49ers non hanno vinto la loro division, ma nessuno, davvero nessuno, vuole incontrare la truppa di Jim Harbaugh, finalista al Super Bowl lo scorso anno, durante la postseason. La squadra arriva davvero carica ai playoff, avendo vinto le ultime sei partite di stagione regolare, ma non è andata benissimo contro le migliori squadre della lega: tutte e quattro le sconfitte dell’anno sono arrivate con squadre che sono ai playoff. Insomma, molto dipenderà da quale Colin Kaepernick vedremo nelle prossime partite: se sarà la forza a tutto tondo che abbiamo ammirato spesso l’anno scorso e a tratti quest’anno, allora i 49ers andranno lontano, altrimenti a San Francisco potrebbe essere un anno di grandi delusioni.

New Orleans Saints (11-5): I Saints si accingono ad iniziare i playoff come la tipica squadra che “è forte, ma…”. Hanno un grandissimo Quarterback in Drew Brees ed un ottimo allenatore in Sean Payton. Tornano ai playoff dopo un anno di purgatorio, lo scorso, segnato dalle squalifiche per tutta la stagione 2012 a Payton e ad alcuni giocatori chiave, per il brutto affare dei premi dati ai giocatori, se avessero procurato infortuni a quelli delle squadre avversarie. Solo che i Saints, vincitori del Super Bowl nel 2009, dovranno giocare tutte le partite dei playoff in trasferta, dove non hanno mai vinto una partita di playoff nella loro storia, eccetto quella del Super Bowl del 2009 a Miami. In questa stagione hanno avuto un record negativo (3-5) in trasferta e la squadra proprio non sembra la stessa quando gioca fuori dal Superdome, uno stadio al chiuso, specie quando si trova a giocare all’aperto e al freddo. Senza un Drew Brees al massimo, rischiano di chiudere la loro stagione già a Philadelphia, questo week-end.


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