19 maggio 2014 Lascia un commento
In questi giorni, come da 24 anni a questa parte, riparte la rassegna musicale Angelica, festival internazionale che si svolge in gran parte a Bologna con alcuni concerti fuori sede.
Quest’anno, con mia grande gioia, la manifestazione ruota attorno la musica concreta e gli appuntamenti in citta’ si moltiplicano nei tanti eventi ai quali partecipano artisti nazionali ed internazionali.
La serata del 16 Maggio ha visto infatti alternarsi sul palco due artisti piuttosto diversi tra loro ma accumunati da suoni concreti ma non solo, che in varia misura e in modi diversi, definiscono entrambi.
L’opera si divide in svariati momenti contigui tra loro, caratterizzati da un diverso uso di oggetti per il piano preparato.
Bicchieri, spazzole e triangoli stradali percuotono, sfregano e strisciano, le dita pizzicano e viene ripercorsa un po’ di strada del piano cageiano e degli interstizi microtonali.
Fin qui il gioco e’ facile, si fa per dire, poi la svolta verso i giocattolini a molla nell’idea interessante di espandere dinamiche concrete all’alea, concetto rafforzato dal successivo momento performativo di rossi aeroplanini di carta che planando dove vogliono, a loro volta invadono lo spazio aperto del pianoforte. Mi e’ piaciuto, ho apprezzato molto l’idea.
Nella seconda parte della performance, Guazzaloca torna al di qua dei tasti bianchi e neri per offrire le sonorita’ avant-jazz e d’improvvisazione che tanto bene lo caratterizzano e nelle quali ha modo di esprimere cio’ che ritengo il suo maggior pregio, la precisione e una gestione impeccabile del tempo.
Considerata la vicinanza geografica, sono certo vi saranno altre occasioni per incrociare la sua strada.
E’ a questo punto che entra in ballo Denis Chouillet, compositore e pianista, qua esecutore di un primo pezzo per piano solo "Glissement De Terrain", diciamolo un riempitivo, poi con l’interessante "Miniatures / Song Recycle" oltretutto molto piu’ in sintonia col programma laddove il musicista si trova a duettare con campioni rubati al web dove Macè con una operazione similare a cio’ che Steve Reich compie da tanti anni attraverso lo "speech melody", traducendo il parlato, o il cantato in esecuzione tonale per pianoforte, mutazione alchemica capace di profonde viene applicata agli ignari protagonisti dei suoni riprodotti. Esecutore e compositore, Macè e Chouillet meritano un lungo applauso laddove l’unico difetto dell’operazione e’ il non spingersi oltre osando trasformazioni diverse.
Un’ultimissima annotazione. Ottima e suggestiva la cornice del Teatro San Leonardo, buona la partecipazione di pubblico, curiose le molte defezioni tra la prima e seconda parte del concerto. Forse i tanti esperti di musica, dovrebbero aggiornarsi anche sull’uso delle pure frequenze e dell’audio digitale, magari dando ragione a Russolo quando oltre un secolo fa affermava che anche il suono in senso stretto, e’ un fattore culturale.
Nicola Guazzaloca @ AngelicA Festival
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Pierre-Yves Macé + Denis Chouillet SONG RECYCLE
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