Il fuoco cammina con Sailor e Lula. Il fuoco li arde da dentro:la passione che hanno l'uno dell'altra, il respirare l'una l'aria dell'altro, il condividere lo stesso spazio vitale.
La loro è una storia d'amore totale e annichilente,di quelle che ti lasciano senza fiato, una di quelle storie larger than life. L'amore che si trasforma in unico motivo per cui cominciare e vivere la giornata.
Una fuga in cui lo sfondo è importante come quello che c'è in primo piano. E lo sfondo è l'America sabbiosa e polverosa, quella per cui il tempo non sembra passare mai, incastrata in una dimensione altra che vive a una velocità diversa da quella del resto del mondo. Le ossessioni di Lynch che poi deflagreranno nei film successivi (e che già avevamo visto in embrione nel precedente Blue Velvet anche se è necessario tenere in considerazione la totale anarchia visiva e narrativa di Eraserhead) ci sono tutte, come rapide pennellate di un impressionista , improvvisi flash che lacerano come rasoiate lo schermo in tutta la loro furia cromatica e in tutta la loro violenza espressiva.
Così come la sua rilettura di tanti generi diversi, dal road movie pulp (di ironia sguaiata quel cane che si porta via la mano del cassiere per andarla a nasconderla chissà dove) alla struggente storia d'amore.
Ma è tutto perfettamente incastonato come possono esserlo le pietre preziose in una narrazione lineare ( pur nella sua stratificazione a mio parere questo è il film più intellegibile di Lynch) come le strade che finiscono all'orizzonte in questa parte dimenticata d'America. Il fuoco è l'elemento primigenio che illumina con le sue tonalità sature questo film che tanto impressionò Bertolucci a tal punto da conferirgli una sorprendente Palma d'Oro in quel di Cannes.
Cage col suo ciuffo ( ancora vero ) e la Dern fasciata in un corpetto mozzafiato di pelle nero, gonne corte e calze trasparenti con ghirigori sono strumenti perfetti per declinare l'erotismo nel modo voluto da Lynch che dirige un film volutamente sopra le righe con personaggi grotteschi e surreali (la Rossellini nei panni della "strega" Perdita, la Ladd che intepreta la madre di Lula, oppure Willem Dafoe nella parti di un sordido bandito, la fatina vestita di rosa nel finale fiabesco, oppure anche apparizioni di pochi secondi come il nano alla stazione) che incrociano le loro esistenze con quelle di Sailor e Lula, amanti maledetti di fine millennio.
Probabilmente Cage non è stato più così bravo, addirittura irresistibile quando canta Love me tender alla sua amata sui titoli di coda.
Colonna sonora da collezione.
( VOTO : 9 / 10 )
Questo post fa parte di una serie di recensioni di film con Nicolas Cage ad opera di illustrissimi colleghi blogger , un piccolo regalo di cui lui naturalmente non sospetterà neanche l'esistenza in occasione del suo 4..ehm esimo compleanno. Che ve lo dico a fare? Intervenite numerosi, siore e siori , leggete tutte le recensioni e spandete il verbo del Nicolas cage day . E soprattutto commentate!
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