Nicole-Reine Lepaute, ovvero le Calcolatrici

Creato il 05 gennaio 2014 da Tanks @tanks
Il

  cinque di gennaio del millesettecentoventitré, nel palais du petit Luxembourg, Marie Anne Langlois dà alla luce una bimba, Nicole Reine, per la gioia del papà, Jean Etable, domestico della defunta Madame la Duchesse de Berry.

La Duchesse, al secolo Marie Louise Élisabeth d'Orléans, se n'era andata appena ventiquattrenne qualche anno prima, nel 1719, chiudendo un periodo di eccessi di ogni genere per il palais du Luxembourg, cominciati ancor prima che il marito Charles, duca di Berry e zio del futuro re Luigi XV, morisse per le ferite riportate in un incidente di caccia, nel 1714. Comunque anche la buonanima del duca s'era dato da fare per conto suo.

Ma torniamo alla nostra piccola Nicole Reine. Mentre cresce studiosa e piena di curiosità scientifiche (l'Astronomia è il suo pezzo forte, ed è bravissima nel calcolo), i suoi genitori le alleggeriscono il nome in Hortense.
"La belle Hortense" (probabilmente viene su anche carina) è poco più che ventenne quando al Palais arrivano i fratelli Lepaute, costruttori di orologi, per installarne uno di nuova concezione.
Tra lei e Jean André Lepaute è subito intesa su tutti i fronti: affettivo, certo, ma anche intellettuale, lei è un'Astronoma e lui un Orologiaio.

Che c'azzeccano? Da quando, nel 1714, il Parlamento inglese ha emesso il Longitude Act (20.000 sterline per chi avesse trovato un metodo preciso e affidabile per misurare la longitudine), si è aperta la competizione tra astronomi e progettisti di orologi.
Il metodo proposto dagli astronomi si basa sulla posizione reciproca dei pianeti e della Luna, con calcoli complicati a piacere.
Gli orologiai ribattono con un metodo molto semplice, almeno da raccontare: se a bordo ho un orologio con l'orario del punto di partenza e uno con l'ora locale, dalla differenza di orario tra i due orologi so che porzione della rotazione terrestre ho percorso, quindi so di "quanta longitudine" mi sono spostato. Tutto sta a progettare un orologio che sia preciso nel tempo e non risenta di umidità, temperatura, movimenti e inclinazione della nave.
È facile immaginare quanto fermento intellettuale e creativo si sia formato nel 700 intorno agli orologi.

Jean André non è in competizione per la Longitudine, ma è comunque un virtuoso dell'orologeria, al punto da diventare Horloger du Roi: sono suoi quello dell'Hotel de Ville, degli Invalides, del Palais Royal.
Con l'aiuto delle conoscenze d Astronomia e di calcolo di Hortense, che ha sposato nel 1749, costruisce un orologio astronomico (orario + posizione dei corpi celesti) che gli vale l'apprezzamento dell'astronomo Jérôme Lalande, dell'accademia Francese delle Scienze.

Nel 1758 anche per la coppia Lapaute arriva una competizione, la offre la cometa di Halley.
Diversi anni prima, nel 1682, è apparsa una cometa, in cui l'astronomo Edmond Halley riconosce gli stessi dettagli descritti nelle comete comparse nel 1607 e, prima ancora, nel 1531.
Si tratta della stessa cometa - ipotizza Halley - che descrive un'orbita intorno al sole e passa quindi con regolarità. Il prossimo passaggio, prevede, è per il 1758, circa.
La sfida, la competizione è eliminare quel "circa" determinando esattamente quando passerà, attraverso il calcolo dell'orbita della cometa.

La base matematica la mette giù il matematico francese Alexis Clairault: la cometa disegna un'ellisse intorno al Sole, la cui traiettoria è alterata da Giove e Saturno, i soli pianeti a esercitare un'attrazione significativa.
Serve però fare una montagna di calcoli, per ricostruire l'orbita a partire dal passaggio del 1682. E guai a commettere anche un piccolo errore, da lì in avanti i calcoli porterebbero da un'altra parte.

Clairault coinvolge Lalande, che tira in squadra i coniugi Lepaute. In verità è lei, Hortense, la vera forza della squadra, con la sua abilità prodigiosa e precisione nel calcolo.
È una corsa contro il tempo, occorre completare il calcolo dell'orbita prima che la cometa sia avvistata. Lalande racconterà di sei mesi passati a calcolare, dal mattino fino alla sera, senza smettere nemmeno per pranzo.

Finalmente, nel novembre del 1758, Clairault annuncia il risultato del lavoro all'Accademie royal des Sciences: la cometa, ritardata dall'attrazione di Giove e Saturno, sarà avvistata a metà gennaio e sarà al perielio (il punto più vicino al sole) il successivo 13 aprile.
È quasi esatto. Agli inizi di dicembre la cometa viene avvistata e sarà all'apice con un mese di anticipo sulla previsione, il 13 marzo del 1759, ma l'errore commesso è accettabile, vista l'approssimazione con cui è stato possibile stimare la massa di Giove e Saturno.

Si tratta di un trionfo per Clairault. Lode a Hortense? No, Clairault divide gli onori con gli altri due, ma non con lei.
Il perché ha l'aspetto di una donna, Marie-Anne Gouilly, calcolatrice anche lei, femme fatale (un ufficiale si è fatto saltare le cervella per esserne stato rifiutato) e amante di Clairault.

L'omissione crea attrito tra Lalande e Clairault, ma non verrà mai rettificata.
Hortense si vendica a modo suo, raccomandando la rivale all'Académie de Béziers: "È un'ignorante, non va oltre l'addizione e i lavori che pubblica non sono farina del suo sacco".
Evidentemente anche Clairault, che pure ne apprezza la presenza nel letto, non deve averla giudicata all'altezza della sfida di calcolo. Comprensibile l'astio di Mlle Gouilly.

Hortense calcolerà ancora, anche se la vista è irrimediabilente compromessa. Prevederà con esattezza l'eclissi solare del 1764.

Il tempo si porterà via uno dopo l'altro gli attori principali: Clairault (1765), Hortense (1788) e Jean André (11 aprile 1789).
La Rivoluzione è alle porte, Lalande la attraverserà senza conseguenze, anzi rafforzando la sua carriera di astronomo. Se ne andrà nel 1807.

Buona domenica.

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[Nella foto Mme Lepaute, in vita e come cratere lunare a lei dedicato.]