Titolo: Nicovid
Autore: Miky Marrocco
Editore: Neverlab
Anno: 2014
Genere: raccolta di racconti
Pagine: 116
Formato: Cartaceo
Trama:
Uno psichiatra, ormai schiavo dei farmaci che era solito prescrivere, rivive le nevrosi dei suoi pazienti mischiandole con le proprie fobie.
Si compone così un mosaico di storie i cui personaggi subiscono continue mutazioni. La dimensione onirica si alterna a momenti di apparente normalità che lasciano intravedere spaccati di un’umanità disorientata e vulnerabile.
Giudizio:
Ho letto questo libro in un pomeriggio, dando una seconda lettura a distanza di qualche giorno ai brevi episodi che più mi hanno colpita.
La prima cosa che ho notato è indubbiamente il ritmo scorrevole della narrazione, dove vengono alternati momenti di lucidità ad altri di puro caos. Sia ben chiaro: non si tratta di un caos involontario, di quelle parti poco chiare che costringono il lettore a chiedersi se valga la pena di continuare con la lettura, ma un disordine che segue egregiamente la linea narrativa di ogni storia, costringendo chi legge a calarsi nello stato d’animo vissuto dal protagonista pagina dopo pagina, con le sue ansie, le sue paranoie, persino le paure più recondite.
Si è costretti a immergersi nelle ossessioni di una donna fedifraga, passando attraverso baristi dalle mani insanguinate per errore, giungendo all’inevitabile e angosciante finale, quasi surreale e scuro come la notte, in una cella di un ospedale psichiatrico, dove incubi e allucinazioni diventano quasi palpabili, grazie alla descrizione puntigliosa di stati d’animo e odori e sensazioni fino allo stremo.
Essendo una raccolta di racconti non si può sempre cercare il filo conduttore che unisce ogni singolo episodio, soprattutto se condito da allucinazioni e incubi chimici. Questo porta ad avere alti e bassi, che seguono un po’ quella che è la trama di base dell’intera raccolta: l’assuefazione da Nicovid.
La mia valutazione è di 3,5 stelle su cinque.
Miky Marrocco, impegnato da sempre come musicista (nel progetto “Controluce” con l’album “Aprile” pubblicato nel 2009 e con altre collaborazioni), esordisce nella scrittura dando alle stampe nel 2009 il romanzo “L’undicesimo piano” a cui fa seguito, due anni dopo, la raccolta di racconti “Glory days”. Le sue tematiche si spingono verso gli angoli più bui dell’inconscio, con una prosa diretta e visionaria condita con cinica ironia.
Christine Amberpit