Niente di vero tranne gli occhi [ROMA]

 La metro B1 di Roma ha cambiato da poco capolinea, ma continua ad essere assiduamente frequentata nelle ore di punta. Relegata ad un angoletto ed appoggiata ad una parete imbrattata del vagone, una ragazza molto giovane, sui vent’anni,  con una grande borsa verde ed una magia dal gusto hawaiano è assorta nella lettura del romanzo di Giorgio Faletti, Niente di vero tranne gli occhi. Tiene il segno utilizzando le dita con uno smalto scuro e un po’ consumato. Per combattere il caldo si è raccolta i lunghi capelli castani in una cipolla, ma si nota un accenno di acconciatura al di sotto della cipolla di fortuna. Si interrompe un attimo per rispondere al telefono che estrae, rovistando per qualche secondo, all’interno della borsa verde. Ha degli occhioni enormi, si notano all’istante, nonostante siano concentrati sul libro e non guardano altrove. Difatti non si accorge minimamente del fatto che io la stia osservando da molto vicino. Non bada nemmeno al rumore causato dalla velocità del treno che penetra nel vagone dai finestroni aperti. Sembra non dover mai scendere, visto che non accenna a prepararsi o a riporre il libro. Quando alzo nuovamente lo sguardo non la vedo più, almeno nella sua figura intera. Riconosco una silhouette che sgattaiola fuori dal vagone e capisco che si tratta della giovane lettrice grazie alla sua t-Shirt hawaiana. 

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