Niente è come sembra e un gioco è solo un gioco
Da Babbonline
@babbonline
Giocando con i bambini piccoli si scopre un mondo che forse avevamo dimenticato e che, comunque, ci obbliga a toglierci le lenti da adulti attraverso le quali abbiamo imparato a guardare le cose crescendo.Non sto parlando di essere presenti nella stanza con bambini che giocano, con l’esclusiva funzione di vigilanza, ma di partecipare alle diverse attività lasciandosi coinvolgere. Sì, perché il gioco è il loro. Non ci sono regole precise, ogni oggetto perde il significato che siamo abituati ad attribuirgli. All’inizio è strano ma, lasciandosi andare, si impara velocemente.Anche io ho dovuto scoprirlo piano piano. Un po’ di tempo fa hanno regalato a mia figlia di circa venti mesi un piccolo carrellino in plastica con le fattezze di quello che si utilizza per fare la spesa. La cosa mi ha lasciato perplesso, subito sono scattate in me le difese da adulto: fare la spesa uguale comprare. La stiamo portando verso il consumismo già da piccola?!?! Se mia figlia avesse potuto parlare mi avrebbe sicuramente detto: “Ma babbo, lasciami giocare!” E avrebbe avuto ragione alla grande. Per lei adesso è solo un contenitore con le rotelle che può spingere e può utilizzare per trasportare i suoi giochi ed i suoi pupazzi. Si diverte un mondo girando per le stanze e nel corridoio guidando il suo carrellino. Ci sarà il tempo per spiegarle tutti gli altri possibili significati collegati. Credo proprio che questi occhiali da adulto non facciamo poi così bene alla vista. E non solo a quella.