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Niente soldi per i terremotati, tanti per gli appalti Tav

Creato il 31 maggio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ormai sulle istituzioni è difficile contare. Rispondono solo ai noti poteri, non ai cittadini e non per caso. I governi di destra hanno plasmato l’Europa come loro conveniva e questi sono i risultati. La migliore speranza la dà la rinnovata sensibilità che si sta diffondendo, auspicabilmente senza che il furore grillino annebbi le menti migliori di tutte le generazioni! Segue una mail di Ambiente Valsusa.

Cari amici, vicini e lontani,
è passato più di un mese dall’ultima mailing di Ambientevalsusa ed in questo periodo abbiamo voluto guardare la vicenda TAV con il maggior distacco possibile. Volevamo capire meglio e forse ci siamo riusciti.
Una serie ininterrotta di fatti si sono concatenati non casualmente dopo l’esproprio dei terreni della Maddalena e la contemporanea illegale occupazione di altre aree private nelle vicinanze del presunto cantiere di sondaggio.
Innanzi tutto si è capito che lo stato colpisce i cittadini senza pietà alla minima occasione, ma non lo fa per ciò che riguarda il TAV con le organizzazioni economiche che agiscono illegalmente.
Lo stato non ha i soldi per mettere in sicurezza il paese, parole del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli: “Per mettere in sicurezza il territorio italiano servono 41 miliardi di euro, ma non ci sono ne’ i soldi ne’ i tempi per tradurre gli eventuali investimenti in opere”; lo Stato non paga più i danni per le calamità naturali. La pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale è datata 17 maggio 2012, meno di 72 ore prima del tremendo sisma che ha devastato l’Emilia Romagna; in base alla riforma della Protezione Civile, d’ora in poi qualunque calamità naturale è interamente a carico del cittadino. In caso di terremoti, alluvioni, frane, tsunami, lo Stato non paga i danni subiti dai contribuenti, gli stessi piallati dall’Imu e da altre centinaia di tasse, le più recenti l’aumento della benzina e dell’IVA.
Stime parziali della sola Coldiretti parlano di danni nelle aree terremotate di oltre 3 miliardi di euro solo nel settore agroalimentare.
Una parte di Italia sta crollando ma il governo si ostina a spendere un mare di denaro per le grandi opere, le spese militari, le parate, gli stipendi principeschi di parlamentari e di burocrati, tra cui il commissario straordinario per la Torino-Lione Mario Virano, il presidente della CIG Reiner Masera, il rappresentante per la provincia di Torino nell’Osservatorio To-Ly Paolo Foietta e lo spropositato costi di sicurezza del Fortino della Maddalena di Chiomonte che ormai ha raggiunto i costi assimilabili alle campagne di guerra, pardon missioni di pace, dei nostri soldati all’estero.
La ministra Fornero non ha neppure i soldi per le pensioni, Monti richiama all’unità del paese, il presidente della Repubblica ogni giorno ci rassicura che ce la faremo (chi ha scelto Monti?) e dulcis in fundo la Cancellieri considera “la TAV madre di tutte le preoccupazioni”.
Nessuna di queste autorità per fortuna è ancora riuscita a collegare il terremoto con il movimento No Tav.
Se al posto di Monti ci fosse il signor Spiaggi che cosa farebbe?
- Fermerebbe l’acquisto degli F-35 e rinvierebbe la parata del 2 giugno;
- istituirebbe lo scudo fiscale sui capitali esportati illegalmente, applicando un’aliquota seria come fanno Germania ed Inghilterra;
- si attiverebbe per una patrimoniale sui grandi possedimenti, riducendo contemporaneamente il carico fiscale sul costo del lavoro;
- diminuirebbe i costi della politica e vieterebbe il gioco d’azzardo, proprio come quando l’Italia era ancora un paese sano.

Non serve aggiungere che un governo serio eviterebbe opere inutili e per quelle utili, prima di realizzarle ne verificherebbe attentamente i costi. Per quanto riguarda il costo della Torino-Lione che assumerebbe valori record, indebitando ulteriormente le finanze pubbliche, è chiaro che risulterebbe l’infrastruttura più inutile d’Europa e strategicamente utile soltanto agli arraffoni.

E’ chiaro che la Torino Lyon non è altro che il paradigma di tante enormi ruberie che andrebbero riconosciute e perseguite. Fermiamo la truffa del TAV e sarà più facile agire anche sulle altre. Chi ha responsabilità nel fallimento del sistema vada a casa, lasciando un po’ di spazio a delle facce nuove.
DICIAMOCELO, far peggio di chi ha governato negli ultimi anni non sarebbe davvero semplice!
IL CAMBIAMENTO HA BISOGNO DI OGNUNO DI NOI.

La redazione: Ambiente Valsusa
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