Dopo le elezioni del 16 aprile scorso, che hanno visto la vittoria decisamente con ampi consensi di Goodluck Jonthan,quale guida politica della Nigeria, si attendevano con ansia sopratutto i nomi dei parlamentari da lui scelti per formare il nuovo Governo.
Una scelta, sempre e comunque difficile e delicata, specie in considerazione delle numerose differenze etniche, religiose e socio-culturali del Paese.
Differenze, che hanno portato, spesso e volentieri ed anche in un recente passato, a scontri violenti, che hanno lasciato parecchi morti sul terreno.
E questo tanto a nord quanto a sud.
Scontri poi ampiamente condannati tanto dagli Stati Uniti che dall'Unione Europea.
Anche perché il fondamentalismo islamico vi ha fatto la sua parte, soffiando sulla brace accesa.
Nessuna sorpresa, al momento, per la carica di ministri del Petrolio e delle Finanze, che rimangono gli stessi.
Ossia Deziani Alisnon- Madueke e Olosegun Aganga.
E si tratta di ministeri "chiave".
Questo ovviamente non ha potuto subito che far gongolare di gioia tanto gli investitori stranieri che quelli locali.
Perché, volendo, la Nigeria consente lucrosi affari a prezzo però ,sempre o quasi sempre,di una corruzione, in alto loco diffusissima, con la quale bisogna fare i conti.
Ed è la corruzione... il "mostro" che gli elettori di Jonathan e i nigeriani onesti si augurano di vedere sconfitta.
C'è da dire comunque, a proposito dei nuovi parlamentari, ben 34 tra vecchi e nuovi nomi, che la lista resa nota non è attualmente accompagnata dai portafogli da assegnare.
Una mossa prudenziale?
E' possibile.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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