"Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.." così cantava Francesco de Gregori nel 1980, e fino a pochi minuti fa ritenevo che anche le proprie preferenze sessuali fossero un particolare insignificante nella carriere sportiva di un atleta.
Purtroppo non la pensano così in Nigeria, dove la presidentessa della Federcalcio femminile ha , tutta contenta e imbaldanzita, dichiarato ."L'omosessualità è da oggi ufficialmente bandita dal calcio nigeriano. Qualsiasi calciatrice che sarà ritenuta colpevole di tale attitudine o atteggiamento sarà estromessa dalla nazionale e da tutte le competizioni ufficiali"Non bastasse, sembra anche dispiaciuta quando deve ammettere di non poter obbligare i club a licenziare le calciatrici lesbiche ma può solo" fare in modo che non possano più vestire la maglia della nazionale" e confida in quelle società sportive che " non vogliono nemmeno sentirne parlare (dell'omosessualità nda) e se venissero a conoscenza di tale attitudine non esiterebbero a licenziare immediatamente le persone coinvolte"Parole assurde, solo per chi non conosce il disgraziato stato della Nigeria in materia di diritti.E' tristemente normale che le calciatrici lesbiche non possano andare in nazionale a rappresentare un paese dove l'omosessualità è un reato.Dove la componente mussulmana e quella cristiana litigano su tutto ma si trovano improvvisamente d'accordo sulla lotta all'omosessualità (si va dai 14 anni di reclusione alla pena di morte)Dove ogni giorno si promulgano leggi per "debellare" la piaga dei non etero, dove gli allenatori hanno come motivo di vanto e di merito non la conquista di trofei ma l'esclusione di giocatrici non gradite "Quando sono stato chiamato a guidare la nazionale ho subito escluso dal giro alcune giocatrici, non perché non erano brave ma perché erano lesbiche" Sir John Patrick ex commissario tecnico della nazionale femminile nigeriana.Ora si aspetta la reazione della Fifa, il massimo organo del calcio, il quale avrebbe tra i suoi principi ispiratori la lotta a qualunque tipo di discriminazione.Vedremo, ma ne dubito, se avranno il coraggio di squalificare la Nigeria da tutte le competizioni internazionali fino alla marcia indietro e alle scuse formali.Sarebbe veramente un bel segnale nella lotta all'omofobia
Fonti:L'articolo in inglese del quotidiano Premium Times