Nigeria: più di 100 cristiani uccisi nello stato di Yobe

Da Perlabianca63

Nigeria: più di 100 cristiani uccisi nello stato di Yobe

(Yobe è uno dei 36 stati della Nigeria, situato a nord-est della Nigeria, ai confini con il Niger, con capitale Damaturu.)
Novembre è stato un mese oscuro per la Nigeria. Attentati dinamitardi, attacchi terroristici armati e soprattutto centinaia di morti in un’escalation di orrore che sembra non avere fine. Nel titolo di questo articolo leggete di 100 cristiani assassinati, ma tale bilancio si riferisce solo a una delle varie ondate di violenze avvenute il mese appena concluso, per la precisione a quella avvenuta nello stato di Yobe il 4 novembre scorso, in cui circa 200 terroristi dei Boko Haram, armati di esplosivi e armi automatiche, hanno attaccato un intero quartiere, denominato New Jerusalem, di Damaturu (città dello stato di Yobe, estremo nord della Nigeria). I nostri collaboratori che si sono recati lì per soccorrere la comunità cristiana hanno parlato di una vera e propria carneficina, di uno spettacolo indescrivibile. Case e chiese di cristiani sono state distrutte, mentre con i mitragliatori spianati i terroristi islamici falciavano indiscriminatamente uomini, donne e bambini gridando “Allah è grande”.Gran parte dei cristiani rimasti in vita sono fuggiti; si vedevano tra le macerie delle chiese solo alcuni giovani cristiani piangere i parenti e gli amici uccisi negli attacchi. 
Queste aggressioni si inseriscono in un preciso piano di destabilizzazione dell’intera nazione portato avanti da questo gruppo terroristico, che non esita ad attaccare stazioni di polizia, edifici dell’antiterrorismo, sedi diplomatiche e dell’esercito. Sempre a inizio novembre, infatti, sono stati attaccati obiettivi sensibili, con la stessa modalità da guerriglia urbana, bombe, molotov e mitragliatori anche contro la polizia e i soccorsi.  In 12 stati del nord della Nigeria vige già la sharia (la legge islamica, con tutto ciò che questo può significare per le minoranze religiose, cristiani in testa), eppure per i Boko Haram non basta, ci vuole un islam ancor più radicale, va messa in ginocchio l’intera nazione, vanno cacciati i cristiani e va fomentato a tutti i costi l’odio religioso tra cristiani e musulmani. 
Di fatto, per quanto riguarda quest’ultimo punto, i risultati si vedono: cresce l’odio religioso tra musulmani e cristiani, tra le diverse etnie (Berom, cristiani, e Fulani, nomadi musulmani). Si registrano infatti altri attacchi negli stati di Borno e Plateau. Gli ultimi in ordine di tempo vedono come protagonisti i nomadi musulmani di etnia Fulani (dediti alla pastorizia) che, spinti dai risultati dei Boko Haram, dall’odio e dal desiderio di conquistare le terre di proprietà dei Berom, hanno aggredito a più riprese i cristiani nelle cittadine di Barkin Ladi e Kwok (stato di Plateau), uccidendo almeno 45 persone. Addirittura in questi attacchi cala l’ombra di una partecipazione da parte dei militari musulmani, i quali intervenuti per bloccare gli attacchi, avrebbero invece preso parte al massacro. In alcune delle chiese rimaste in piedi, durante il culto di domenica 27 novembre si contavano un quinto dei fedeli, poiché la maggior parte era fuggita dalla zona: di fatto l’esodo di cristiani in fuga da certe zone del nord del paese continua. 
Segnaliamo la rabbia, il disgusto e l’odio che serpeggia tra le generazioni di cristiani più giovani di queste zone, a fronte delle barbare uccisioni di familiari, fratelli e amici, delle devastazioni di chiese e case, dello stato di paura in cui sono costretti a vivere e della latitanza delle autorità. Purtroppo in alcuni di loro sorge un istinto di sopravvivenza che sfocia nel desiderio di vendetta. Se continuerà così: che ne sarà dello stato più popoloso dell’Africa? Che ne sarà della Nigeria cristiana?


Fonte: Porte Aperte

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