Questo è il caso in cui è corretto dire “anche i ricchi piangono”.
E capitato alla mamma del ministro delle Finanze nigeriano, Ngozi Okonjo Iweala, facente parte del governo del presidente Goodluck Jonathan.
Presidente cattolico, da tempo purtroppo nel mirino dei suoi oppositori,Jonathan è messo notevolmente in difficoltà dai continui attentati dei ribelli di Boko Haram, dai sequestri degli uomini del Mend, che attaccano i tecnici del petrolio, e anche da una polizia, quella del suo Paese, piuttosto corrotta e, quindi, inaffidabile.
La donna, una ottantaduenne, è stata rapita domenica, a mezzogiorno, nella sua abitazione, una villa nello Stato meridionale del Delta.
E, finora, non c’è stata richiesta alcuna di riscatto anche se, in genere, questo tipo di rapimenti, probabilmente messo in atto quasi sempre o da militanti del Mend o da comuni delinquenti,che si spacciano per essere uomini del Mend, oltre che abbastanza frequente, si verifica sopratutto per estorcere somme di denaro.
Pare che a compiere il rapimento della donna, una ex-insegnante di sociologia in pensione, siano stati una decina di uomini , favoriti dalla scarsa sorveglianza della zona, che risulta essere un po’ appartata.
La notizia, data subito dai “media” nazionali, ha suscitato parecchio clamore anche perché il figlio della donna, il ministro delle Finanze, è un uomo molto noto in Nigeria e, in passato, ha ricoperto una carica altrettanto prestigiosa. E’ stato anche dirigente della Banca Mondiale.
Ci si augura che la madre di Okonjo Iweala faccia presto ritorno a casa sana e salva ma bisogna pur sottolineare che certi “fattacci” si verificano proprio perché in Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa, esiste una enorme disparità di condizioni economiche, e quindi sociali, tra la popolazione residente.
E questo è reale tanto nel sud (zona del Delta), accaparrato a piene mani dalle multinazionali del petrolio con la complicità dei governi, corrotti o corruttibili , quanto a nord, dove abbiamo un territorio abbastanza esteso ma, oggettivamente, molto povero di risorse.
E dove alligna parecchia povertà e malcontento.Se non, addirittura, rabbia.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)