Nigeria /Strage di poliziotti nello Stato di Nassarawa

Risale a lunedì scorso (ma solo in queste ore se ne è avuta informazione ufficiale) un massacro di poliziotti  nello Stato di Nassarawa, nella Nigeria centrale.

La città, in cui è accaduto il “fattaccio”, è la popolosa Alayko e, da notizie di fonti ben informate, si precisa dell’uccisione di  almeno 40 agenti in servizio,che si erano recati sul posto per la cattura di un comune criminale locale.

Sta di fatto che la gente ,all’arrivo della polizia , è insorta. Pare, inoltre, che gli autori della strage fossero quasi tutti degli aderenti  alla setta Ombasate, di etnia Eggon.

Una setta molto intransigente in materia di moralità ed etica pubblica.

Di per sé lo Stato di Nassarawa è abitato tanto  da musulmani che da cristiani .E anche da persone, che continuano  a praticare le religioni tradizionali.

E la convivenza tra i diversi gruppi è di normale vivibilità.

Il problema  è da escludersi , perciò, che possa essere stato di stretto ordine confessionale.

La rabbia manifestata contro i poliziotti e la conseguente violenza messa in atto ad Alayko quasi di sicuro sono da imputarsi alla corruzione più che palese, che circola tra le forze dell’ordine e di cui l’opinione pubblica nigeriana, anche nel più piccolo villaggio rurale, è comunque ben informata. E, magari, proprio perché ne ha fatto , sulla propria pelle,  le spese.

La notizia ha sorpreso parecchio lo stesso presidente Jonathan Goodluck che, di rientro dal Sudafrica in queste ore, chiederà agli organi preposti di avviare un’inchiesta per comprendere meglio l’accaduto.

Il mondo occidentale lo rubrica, invece, quale espressione di malessere interno, che prima o dopo, porterà il Paese a nuove certe elezioni e a un cambio della guardia  per quanto riguarda la presidenza.

Gli atti terroristici di Boko Haram uniti alla corruzione della polizia la dicono molto lunga sul gradimento, da parte dei nigeriani in generale, di un uomo al potere come Jonathan Goodluck.

Cattolico e originario del Sud. Quel Sud ricco, che galleggia sul petrolio e che fa poco o niente per il resto del Paese.

  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)