Night of the living dead 3D Reanimation: un gioiello inedito in Italia

Creato il 16 ottobre 2013 da Marcar

Il mondo è bello perché è vario, persino quello che ruota intorno al sanguinolento e orrorifico cosmo dei morti viventi, in tutte le salse e ambientazioni.

Stroncato dalla critica di settore, inedito in Italia, il film del quale vi parliamo oggi, scritto da Jeff Broadstreet e Robert Valdingnon, non è affatto male e supera alla grande la media degli horror attuali, tutti effetti speciali e trama traballante come un vecchio tram di San Francisco.

In una piccola località vicino Pittsburgh, il regista e co-produttore Broadstreet, ci narra delle peripezie dell'unica agenzia di pompe funebri del luogo, la Tavor, che viene ereditata da Harold, figlio del padre-padrone fondatore dell'azienda. Il quale, non facendosi troppi scrupoli, bruciava un po' di tutto nella capiente fornace-crematoria, anche rifiuti un po' particolari del governo.

Ebbene, Harold scopre ben presto che da un sacco consegnato poco prima che il padre morisse, trasuda un liquido micidiale in grado di risvegliare i morti, i quali, ovviamente, non vedono l'ora di cibarsi di carne fresca.

Presto, si fa vivo l'altro figlio di Tovar e iniziano i guai.

Tutto qui, pensere voi... No, perché un horror è soprattutto situazioni psicologiche prima che orrorifiche, nelle ambientazioni e negli eventi narrati, nei dialoghi. E del resto Jeff Broadstreet, si avvale di attori perfetti (Andrew Divoff e Jeffrey Combs su tutti) e soprattutto convincenti.

La narrazione è terribilmente lenta ma si adegua ai comportamenti dei personaggi e alle situazioni che si creano via via che la storia procede e che fanno di questo film un piccolo cult del genere. Persino gli effetti speciali e le animazioni dei morti viventi sono realistiche e mai eccessive, senza quel gore continuamente evocato e mostrato in quasi tutte le produzioni moderne.

L'orrore è soprattutto nella testa del povero Harold Tavor, uccisore di vivi e di zombie in egual misura, perfettamente e spietatamente convincente.

Night of the living dead 3D reanimation non si becca l'agognato bollino rosso di Misteritalia solo per qualche limitazione di troppo nella narrazione, qualche occasione mancata e il dubbio che il film potesse arrivare alla perfetta miscela tra noir e horror propria di certe produzioni inglesi degli anni passati, racchiuse nelle nostre personali nostalgie, se solo avesse allargato l'orizzonte narrativo, troppo angusto incentrato com'è nell'azienda Tavor e immediati dintorni, cimiteri inclusi.

Critiche eccessive e immotivate da parte di molti siti nostrani, forse abituati a considerare solo l'horror puro, nudo e crudo, narrato non dai pensieri dei personaggi ma dalle motoseghe e dalle teste saltate.

Ma l'orrorifica vita che viviamo, con eventi degnissimi del miglior horror mai prodotto, ci impone di capire che i film di genere nascono per esorcizzare le paure profonde degli spettatori e forse anche quelle presenti nelle menti di scrittori e registi, come ricorda spesso Dario Argento. E il film in questione tutto ciò lo descrive perfettamente. Cercatelo su Internet e ci direte. 



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