L’ultima campagna elettorale ci ha consegnato un parlamento bloccato, il PD è entrato in un gigantesco cul de sac da cui sarà difficile uscire senza compromettersi con il nemico.
Tuttavia l’aspetto più preoccupante, assente da qualsiasi dibattito giornalistico, è l’impasse economico in cui il paese è piombato a causa degli errori commessi nella costruzione della moneta unica. In altre parole, anche se l’Italia riuscirà ad avere un governo stabile, magari dopo una nuova legge elettorale, il futuro premier non avrà praticamente alternative all’austerità Montiana. Per questo Fassina e i giovani turchi quando parlano di fine dell’asuterità senza mettere in discussione l’assetto folle dell’eurozona ricordano tanto i protagonisti del film di Romero.
Vediamo perchè.
grafico tratto da http://goofynomics.blogspot.it/2011/11/i-salvataggi-che-non-ci-salveranno.html
Oramai è palesemente accettato da autorevoli economisti italiani (Brancaccio, Bagnai,Cesaratto,Zezza) ed esteri (Krugman, Stiglitz, Roubini, De Grauwe) come alla base della crisi dell’eurozona ci sia un problema di debito estero, per lo più privato, determinato da squilibri delle partite correnti.
Questi squilibri come sappiamo dal 2007, causa crollo dell’interbancario, si sono scaricati sui saldi del sistema Europeo dei pagamenti Target 2.
Per comprendere il funzionamento del sistema basta ipotizzare un acquisto di un auto tedesca da parte di un compratore italiano; all’atto dell’acquisto la banca italiana dovrà trasferire l’importo dovuto alla controparte tedesca. Supponiamo adesso di generalizzare tale evento, cioè molti cittadini italiani acquistano auto (merci) tedesche, si ottiene così uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti bilaterale con la Germania. Questo squilibrio comporta un drenaggio di capitali dalle banche Italiane in favore di quelle tedesche, squilibrio che in condizioni normali veniva controbilanciato dal finanziamento interbancario. In condizioni normali infatti la banca tedesca preferiva lasciare in pancia alla banca italiana questa liquidità in modo da lucrare il dovuto interesse. Dopo la crisi del 2007 questo comportamento si interrompe, le banche tedesche preferiscono ritirare in patria questi capitali, anche a costo di ottenere rendimenti negativi, crollano quindi i prestiti interbancari. Per garantire la tenuta del sistema entra in gioco Target 2, quindi le banche centrali provvedono a garantire la regolarità dei pagamenti attraverso un incremento dei propri saldi nel sistema. Nel grafico possiamo vedere l’esplosione dei saldi Target 2 dopo il crollo dell’interbancario.
L’intervento della BCE, che porterà alla crisi del governo Berlusconi, avviene non quando esplode il debito pubblico (la stessa BCE ne certifica la completa sostenibilità nel Fiscal Sustainability Report 2012), bensì quando esplodono i saldi Target 2 nel 2011.
Infatti la Banca d’Italia ci ricorda che :
“Il saldo su TARGET 2 della Banca d’Italia nei confronti della BCE, in attivo alla fine del 2010, è divenuto negativo a partire dallo scorso luglio; alla fine di dicembre era pari a -191 miliardi di euro.”
Alessandro Guerani ha chiarito questo concetto in maniera esemplare sul goofynomics:
Cosa fa quindi il direttore di banca quando una azienda affidata non solo sconfina dai fidi, ma ha il saldo passivo che aumenta ogni giorno? Tira su il telefono, chiama il Napolitano di turno e dice “Carissimo, la prima cosa che facciamo è che non passo più un addebito, blocchiamo il saldo, poi ci incontriamo ma è meglio che vi presentiate con un nuovo direttore finanziario che dobbiamo fare un piano di rientro.”
Ecco, il nostro nuovo direttore finanziario, Mr Monti, paradossalmente si comporta da manuale, infligge attraverso l’austerità una pesante cura da cavallo al paese in modo da far crollare i consumi e con essi le importazioni. Basta guardare il seguente grafico per notare come il saldo commerciale bilaterale tra Italia e Germania sia notevolmente migliorato nel 2012. Mentre qui possiamo notare lo stesso trend osservando la bilancia dei pagamenti aggiornata a gennaio 2013.
Da notare, a conferma della tenuta della nostra industria manifatturiera, come l’Italia presenti dei saldi positivi con quasi tutti i grandi paesi. Gli unici passivi riguardano la Cina, la Russia da cui importiamo gas, e la Germania.
Naturalmente Mr Monti e i tanti altri disinformatori di regime (Grilo, Giannino,Boldrin) per legittimare la pesante cura da cavallo imposta al paese, hanno additato lo stato sprecone come responsabile del disastro ed il rischio default come spauracchio.
Se analizziamo le manovre Montiane dal punto di vista delle finanze pubbliche non possiamo non notare come esse siano state fallimentari, essendo infatti riuscite a peggiorare tutti gli indici macroeconomici principali;
Tuttavia se ci concentriamo sul vero problema, ossia il debito estero, non possiamo non evidenziare come la cura abbia funzionato. Il problema è che la stretta sui conusmi si è trascinata dietro il crollo della domanda interna da cui dipendono migliaia di piccole e medie imprese non export oriented.
I dati più precisi ce li fornisce l’Istat:
Nell’ottica dei primi undici mesi dello scorso anno il saldo commerciale è stato positivo e ha raggiunto 8,9 miliardi. La flessione degli acquisti di autoveicoli dalla Germania e di computer, apparecchi elettronici e ottici dalla Cina contribuisce alla diminuzione tendenziale registrata per le importazioni.La riduzione dei volumi importati è diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti a causa del crollo della domanda interna per beni di consumo e interessa principalmente beni strumentali (-19,6%) e durevoli (-15,2%).
E qui la banca d’Italia certifica il miglioramento del saldo Target 2
Tra luglio e settembre il saldo TARGET 2 si è stabilizzato. Il saldo della Banca d’Italia presso la BCE, che nei primi mesi dell’anno si era ampliato raggiungendo circa 290 miliardi in luglio, si è poi stabilizzato, riflettendo il miglioramento delle condizioni sui mercati del debito sovrano e della raccolta all’ingrosso.
Da notare nel prossimo grafico il drastico calo delle importazione di autoveicoli dalla Germania per effetto del super bollo.
PRINCIPALI CONTRIBUTI ALLA VARIAZIONE DELLE IMPORTAZIONI PER SETTORE E PAESE. Novembre 2012, punti percentuali
Un altro fattore pesante di squilibrio delle nostre partite correnti era rappresentato dall’eccessiva importazione di celle e pannelli fotovoltaici da Cina e Germania. Nel 2010 3,4 miliardi di euro dalla Cina, 1,9 dalla Germania, 577 Spagna, 380 da Olanda e 274 da Taiwan. Anche qui la stretta ha funzionato basta guardare il grafico seguente tratto dal report di Banca D’Italia.
Arriviamo al punto, criticare l’austerità senza accorgersi di essere piombati in un sistema folle in cui essa rappresenta l’unico metodo di governo è ipocrita.
Grazie alla moneta unica un rilancio della nostra economia determinerebbe di nuovo un peggioramento del nostro debito estero, in quanto l’unico stabilizzatore, ossia l’oscillazzione del tasso di cambio, è stato disattivato.
Un allentamento dell’austerità mantenendo la rigidità del cambio, farebbe ripiombare il nostro saldo commerciale ai livelli del 2011 ed il futuro premier non dovrebbe meravigliarsi troppo se Mr Draghi tornerà presto ad inviare simpatiche letterine. A questo punto non basta che l’Italia, come sostiene Fassina rigetti l’austerità, ma è necessario un coordinamento forte delle politiche comunitarie in chiave anticiclica.
O l’Europa intera rigetta le politiche di austerità oppure all’Italia ed alla sua classe politica, non resta che prendere atto della situazione e porre all’ordine del giorno l’uscita dal peg valutario. Continuare con questo gioco al massacro porterà le nostre economie ad un impoverimento continuo ed al collasso migliaia di imprese e famiglie.
P.S. Una sintesi perfetta di questo post in un recente twitt di Alberto Bagnai.