La trama (con parole mie): a distanza di dieci anni dalla realizzazione del primo Nightmare, Heather Langenkamp, che ai tempi interpretò la protagonista Nancy, comincia ad essere perseguitata da incubi che vedono il ritorno di Freddy Krueger, cui prestò volto e fisicità il collega della donna Robert Englund. Parallelamente Wes Craven, creatore del personaggio, comincia a lavorare su un nuovo copione per un film che dovrebbe vedere il grande ritorno del cast dell'originale sul grande schermo. Purtroppo per la Langenkamp, il terribile spauracchio dominatore degli incubi che pare essere l'incarnazione di un'entità decisamente più antica del personaggio ha deciso non solo di mantenere l'aspetto di Krueger, ma di minacciare la sua incolumità e quella di suo figlio Dylan.
La revisione della saga di Nightmare ha portato più dolori che gioie, qui dalle parti del Saloon, e tolto il sempre mitico ed indimenticabile primo capitolo, il resto delle avventure di Freddy Krueger si è rivelato decisamente vulnerabile alla prova del Tempo, oltre che qualitativamente ancora più basso di quanto non lo ricordassi: inutile sottolineare quanto attendessi, per riprendermi almeno in parte dalla delusione, il capitolo numero sette, firmato a dieci anni esatti dalla realizzazione del primo proprio dal creatore del brand, Wes Craven, uno che di horror ha sempre masticato a dismisura.
Ed è inutile sottolineare quanto la mano di un veterano del genere si senta in Nightmare - Nuovo incubo, realizzato come una sorta di omaggio alla saga stessa giocato per la maggior parte attorno al concetto di metacinema, che quando è ben orchestrato - come in questo caso - è sempre in grado di portare soddisfazioni allo spettatore: l'idea del vecchio Wes, infatti, di rinverdire i fasti della sua creatura più fortunata - anche al botteghino - partendo dai protagonisti che l'avevano resa grande attorno alla metà degli anni ottanta - Robert Englund, che ormai deve la sua fama anche futura alla rappresentazione dell'artigliato boogeyman, e Heather Langenkamp, prima vera antagonista del serial killer dei sogni - per raccontare l'orrore da un punto di vista decisamente più vicino alla "realtà" non solo è interessante, ma anche divertente ed ironica al punto giusto, soprattutto perchè, dopo sei film grazie ai quali Freddy è divenuto un'icona più amata che temuta, puntare sulla paura sarebbe stato decisamente difficile.
Dunque, ripensato il charachter design - artiglio compreso - e rilanciata l'ipotesi che il buon Krueger possa essere, di fatto, l'incarnazione di un concetto di Male più antico e radicato che ha scelto di manifestarsi sotto le sue spoglie, lo spazio dell'azione viene concesso ai protagonisti stessi della pellicola impegnati ad interpretare le loro vite, e se, da un lato, manca di fatto il momento più che cult che sarebbe stato l'incontro tra Robert Englund e Freddy Krueger, dall'altro assistiamo senza dubbio al più intelligente ed acuto tra i film a quest'ultimo dedicati, nonchè il migliore dai tempi dell'esordio di questa fortunata serie.
E nonostante il bambino scelto per interpretare il figlio della Langenkamp non renda assolutamente giustizia alla categoria dei piccoli e spaventosi interpreti dell'horror e la confezione non sia effettivamente all'altezza di una grande produzione, quanto più simile a quella di un prodotto artigianale, il risultato è divertente e ben orchestrato, dall'utilizzo di John Saxon - padre di Nancy nel primo capitolo, amico di Heather in questo - all'esplorazione del concetto secondo il quale gli spauracchi dei grandi interpreti dell'horror possano tornare a perseguitare i suoi stessi protagonisti alimentando l'ispirazione di questi ultimi così come, di riflesso, la loro fama.
Nightmare - Nuovo incubo rappresenta dunque l'ennesima dimostrazione di quanto un Autore di un certo calibro sia assolutamente necessario alle proprie creature, che in mani non adeguatamente esperte - o semplicemente non talentuose - finiscono per precipitare non solo nel macchiettismo, ma anche e soprattutto nell'appiattimento: lasciare che un'icona del Cinema d'orrore come Freddy Krueger finisse come era finito con il sesto capitolo della sua saga sarebbe stata una vera e propria ingiustizia rispetto ad un nome che ha portato incassi da record nelle casse della New Line Cinema ed attualizzato il panorama del settore dagli eighties in avanti, tanto da far sperare il sottoscritto che, per dimenticare il pessimo remake di qualche stagione fa, il buon Craven possa tornare a gestire come ben sa la sua più fortunata creatura.I primi a guadagnarci, in questo senso, saremmo noi spettatori.
Seguiti a ruota dal vecchio, malvagio, depravato, deturpato Krueger.
MrFord
"Oh, life is bigger
it's bigger than you
and you are not me
the lengths that I will go to
the distance in your eyes
oh no, I've said too much
I've said it all."R. E. M. - "Losing my religion" -