Il potere economico della Nike ha permesso la presenza dei più grandi sportivi del mondo e la regia di un guru come Alejandro González Iñárritu (21 grammi). Il genio degli ideatori ha fatto in modo che tali nomi non servissero ad una mera dimostrazione di potere economico, ma ad impartire una vera e propria “lezione di vita” attraverso uno spot (anche se definirlo solo “spot” suona quasi come una bestemmia).
Nike ha rotto le regole, ha azzardato ed ha vinto: Non ha sfornato il tipico spot effimero da attrezzature tecnico/sportiva che punta sul personaggio, sul gesto sportivo, sull’effetto speciale, per farla breve sul “chi ce l’ha più lungo”. ”Write the future” è diverso, è uno spot che sa emozionare, che trasmette al contempo la fragilità e la potenza di una carriera calcistica, l’importanza dell’attimo. “Write the future”, in realtà, il futuro l’ha già scritto ed oggi è il nuovo termine di paragone.
Cari art e copy Adidas, Puma ecc… Auguri!!! Da oggi sono volatili per diabetici…
Peccato che i film interrompano questa pubblicità.