Niki Lauda, il pilota calcolatore – seconda parte

Da Carlo69 @F1Raceit
Piloti

Published on dicembre 16th, 2012 | by Giulio Scaccia

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Niki Lauda, già campione del mondo con la Ferrari nel 1975 e 1976, rientra in F1 nel 1982 alla guida della McLaren. E vince il suo terzo titolo mondiale

E’ il 1979. Lauda alla fine della stagione si ritira per la prima volta dalla Formula 1, è il 198 e si occupa della sua compagnia aerea che aveva fondato nel 1978.

Nel 1982, tre anni dopo il primo ritiro dalle corse, decide di tornare a correre con la McLaren.  Più una voce dice per motivi di denaro.

Niki Lauda ottiene il volante della McLaren-Ford Cosworth Mp4/1C. La prima vittoria è alla seconda gara al Gran Premio degli Stati Uniti West a Long Beach e  la seconda vittoria nel Gran Premio di Gran Bretagna a Brands Hatch; arrivano anche un terzo posto a Digione, due quarti posti a Kyalami, Zandvoort e un quinto posto in Austria.

Però il 1982 verrà ricordato non dal ritorno dell’austriaco in Formula 1 e non del titolo conquistato da Keke Rosberg ma per altri motivi. Lo sciopero dei piloti guidato proprio da Lauda e Pironi contro la Federazione internazionale di Jean-Pierre Marie Balestre, che si oppongono alle nuove clausole inserite nella super licenza di F1 e dalla continuazione dello scontro tra Fisa e Foca (che si trascina dal 1980) su questioni come la sicurezza, le minigonne e la gestione generale del campionato.

Una stagione segnata dagli incidenti mortali: quello di Gilles Villeneuve a Zolder l’8 maggio,  il 13 giugno in Canada muore Riccardo Paletti al suo primo vero Gran Premio e a Hockenheim è la fine della carriera di Pironi in F1 e muore Colin Chapman il papà della Lotus.

Nel 1983 è secondo negli Stati Uniti Ovest, terzo in Brasile e sesto in Gran Bretagna e Austria senza ottenere una vittoria e decimo nel campionato.

L’anno successivo la squadra McLaren schiera il modello Mp4/2 progettato dal Direttore Tecnico inglese John Barnard dotato di un motore sovralimentato TAG Posrche V8. Niki Lauda si aggiudica cinque vittorie: Sudafrica, Francia, Gran Bretagna, Austria e Italia. L’assegnazione del Titolo Mondiale si decide all’ultima gara in Portogallo, sul circuito dell’Estoril. Prost è nervoso ma riesce ad aggiudicarsi la pole Position. Lauda è molto indietro e staccato.

Prost vince la gara ma Lauda arriva secondo diventando campione del Mondo per la terza volta per mezzo punto poiché a Montecarlo sotto la pioggia dove un giovane Ayrton Senna stava rimontando sul leader Prost, la gara venne interrotta e il punteggio dimezzato.

Dopo una lunga trattativa con Ron Dennis sul rinnovo Niki Lauda decide di firmare nuovamente per la McLaren per correre quella che sarà la sua ultima stagione in F1.

Nel 1985 Niki guida la McLaren-TAG Porsche Mp4/2B. L’annata si rivela dura e difficile, condizionata dai problemi di affidabilità della monoposto di Woking. Lauda si piazza al quarto posto nella gara di Imola e al quinto posto al Nürburgring. Conquista l’ultima vittoria della sua lunga carriera in Formula 1 nel Gran Premio d’Olanda 1985 a Zandvoort, davanti al compagno di squadra Alain Prost, che sarà il nuovo Campione del Mondo di Formula 1. L’ultima gara di Lauda in Formula 1 è il Gran Premio d’Australia 1985 dove è costretto al ritiro.

Lauda torna a gestire la sua compagnia, la Lauda Air, dopo il suo secondo ritiro di Formula 1 nel 1985. E’ stato nominato poi consulente della Ferrari come parte dello sforzo di Montezemolo per ringiovanire la squadra. Dopo una vendita di azioni al socio di maggioranza Austrian Airlines nel 1999, ha gestito il team Jaguar di Formula 1 a partire dal 2001 al 2002. Alla fine del 2003, ha fondato una nuova compagnia aerea, Niki. Lauda in possesso della licenza di pilota commerciale e di volta in volta agisce come un capitano per i voli della sua compagnia aerea.

A settembre 2012 è stato nominato presidente non esecutivo del team AMG Mercedes Petronas F1.

Tra poco nei cinema uscirà il film “Rush” dedicato alla stagione 1976 del campione austriaco e del suo rivale inglese James Hunt.

Niki Lauda ha lasciato un segno nella Formula 1 e sicuramente nei tifosi della Ferrari. Pilota freddo, calcolatore, grande collaudatore, era soprannominato “Il computer”, per la sua incredibile capacità di individuare tutti i difetti della vettura che guidava e per la meticolosità con cui metteva a punto il proprio mezzo meccanico  (affermava che preferiva il suo fondoschiena ad un bel viso, proprio perché era convinto, a ragione, che una vettura si guida soprattutto “con il sedere”). A supportare tale soprannome, anche caratterialmente si mostrava freddo, poco emotivo e molto determinato, specialmente agli occhi di chi non era a stretto contatto con lui. In maniera congrua con il carattere, perfino il suo stile di guida era privo di fronzoli.

di Chiara Zaffarano e Giulio Scaccia


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