Sotto il cielo stellato di Roma, lei, femminilmente lei, in un tubino argentato lei, la sua voce calda e immensa che si solleva in aria. Un prato pieno e vibrante che pende dalle sue labbra, inebriato, quasi innamorato.
Una sonorità unica, brano dopo brano, una miriade di colori in un palco ad hoc. Spazia dal reggae al blue-beat, dal swing allo stile anni '50-'60, e che stile... Semplicemente divina, mentre balla, mentre canta potente dell'amore, "Per sempre", mentre accattivante danza lieve e ammaliante, mentre si toglie il tacco dodici, rigorosamente rosso, e lancia brividi di calore ai maschi affascinati a pochi passi da lei.
Corre a piedi nudi per conquistare chi ancora tenta di resistere, e poi da tutto quello che può dare, "50 mila lacrime", con stile, rigorosamente. Ricordando a tutti che "L'amore è femmina" e poi ancora "Un bacio d'addio" ammiccante, soffice, quasi a baciare idelmente davvero chi la guarda rapito. "L'uomo che amava le donne" dedicata agli uomini che la fissano, e poi ancora "Impazzisco per te" per rapire gli ultimi diffidenti se ancora ce ne fossero.
Passa al reggae vero e proprio, calda come non si immagina, scappa dal palco per poi riapparire, morbida, in un vestito verde pistaccio retrò, ma dannatamente impeccabile. Chiude come solo una grande può chiudere, con ciò che più le piace "L'amore verrà" ma soprattutto "Dirty dancing", e proprio un'istante prima di sparire concede un balletto a tema con tutta la band, uno stile unico, inimitabile, inconfondibile.
Voce, bellezza, e tanto fascino, Nina Zilli ha flirtato con Roma, e Roma c'è stata.
di Cristian Amadei