Inizio subito dicendo che è il film più brutto che ho visto negli ultimi tempi. Non mi dilungo nemmeno a fare il paragone con Otto e mezzo, il capolavoro di Fellini a cui è ispirato questo musical. Forse non sarei neanche dovuta andarlo a vedere (Marci aveva ragione), sono partita già prevenuta, ma dello stesso regista avevo visto Chicago e Memorie di una geisha, non ero impazzita ma non mi avevano nemmeno fatto schifo... Il fatto è che si tratta proprio di un'americanata: tralascia completamente alcune parti salienti dell'originale, è anche vero che non si tratta di un remake, ma utilizza alcuni punti chiave del film per farli diventare una storiella intervallata da canti e balli. Il cast è senza dubbio stellare: Daniel Day-Lewis nella parte che fu di Mastroianni è un gran fico ed è l'unico che salvo. E' bravissimo, non c'è che dire, ma non è neanche lontanamente paragonabile all'interpretazione di Mastroianni. Neanche un po'. Comunque sia, siamo negli studi di Cinecittà nel 1965. Guido Contini (e non Guido Anselmi come in Otto e mezzo, perchè?) è un regista in crisi creativa, il suo produttore e il suo staff (la parte del produttore è stata affidata a Ricky Tognazzi, nel film ci sono parecchi attori italiani, Mastrandrea, Elio Germano - per la felicità di mia cugina- e anche Martina Stella - ho detto tutto) gli stanno addosso per farlo lavorare con impegno al nuovo film, ma lui ha troppi casini per la testa. Il suo più grande problema è il rapporto con le donne della sua vita: la moglie (Marion Cotillard, bellissima e fredda ma non ha le camicie con lo scollo alla coreana - in pochi capiranno), l'amante (Penelope Cruz nel ruolo che fu della Milo.....ah, ho sofferto parecchio), la sua musa (la Kidman, nell'originale era la Cardinale, completamente opposte l'una all'altra) e la madre, che gli appare nelle vesti di un fantasma dei suoi ricordi (interpretata dalla Loren. Ti prego Sofia, mai più. Mai più una cosa del genere. C'era chi sghignazzava al cinema "La Loren è di legno!"). Un disastro, ma soprattutto, che fine ha fatto l'amica Rossella, grillo parlante e consigliera di Guido? Mi volete forse dire che nel musical è la costumista (Judy Dench con un'improbabile frangetta)? E perchè? Secondo punto sconvolgente, chi guarderà Nine si chiederà: ma Kate Hudson, per quanto strafiga e stilosissima, COSA C'ENTRA?? Mi ricorderei benissimo se in Otto e mezzo ci fosse stata una giornalista di Vogue che ci provava col protagonista. Assurdo! Per non parlare del suo stacchetto, in cui sfodera tutti i luoghi comuni possibili sugli italiani e il nostro cinema, imbarazzante. Lo allego perché fa ridere:
Inizio subito dicendo che è il film più brutto che ho visto negli ultimi tempi. Non mi dilungo nemmeno a fare il paragone con Otto e mezzo, il capolavoro di Fellini a cui è ispirato questo musical. Forse non sarei neanche dovuta andarlo a vedere (Marci aveva ragione), sono partita già prevenuta, ma dello stesso regista avevo visto Chicago e Memorie di una geisha, non ero impazzita ma non mi avevano nemmeno fatto schifo... Il fatto è che si tratta proprio di un'americanata: tralascia completamente alcune parti salienti dell'originale, è anche vero che non si tratta di un remake, ma utilizza alcuni punti chiave del film per farli diventare una storiella intervallata da canti e balli. Il cast è senza dubbio stellare: Daniel Day-Lewis nella parte che fu di Mastroianni è un gran fico ed è l'unico che salvo. E' bravissimo, non c'è che dire, ma non è neanche lontanamente paragonabile all'interpretazione di Mastroianni. Neanche un po'. Comunque sia, siamo negli studi di Cinecittà nel 1965. Guido Contini (e non Guido Anselmi come in Otto e mezzo, perchè?) è un regista in crisi creativa, il suo produttore e il suo staff (la parte del produttore è stata affidata a Ricky Tognazzi, nel film ci sono parecchi attori italiani, Mastrandrea, Elio Germano - per la felicità di mia cugina- e anche Martina Stella - ho detto tutto) gli stanno addosso per farlo lavorare con impegno al nuovo film, ma lui ha troppi casini per la testa. Il suo più grande problema è il rapporto con le donne della sua vita: la moglie (Marion Cotillard, bellissima e fredda ma non ha le camicie con lo scollo alla coreana - in pochi capiranno), l'amante (Penelope Cruz nel ruolo che fu della Milo.....ah, ho sofferto parecchio), la sua musa (la Kidman, nell'originale era la Cardinale, completamente opposte l'una all'altra) e la madre, che gli appare nelle vesti di un fantasma dei suoi ricordi (interpretata dalla Loren. Ti prego Sofia, mai più. Mai più una cosa del genere. C'era chi sghignazzava al cinema "La Loren è di legno!"). Un disastro, ma soprattutto, che fine ha fatto l'amica Rossella, grillo parlante e consigliera di Guido? Mi volete forse dire che nel musical è la costumista (Judy Dench con un'improbabile frangetta)? E perchè? Secondo punto sconvolgente, chi guarderà Nine si chiederà: ma Kate Hudson, per quanto strafiga e stilosissima, COSA C'ENTRA?? Mi ricorderei benissimo se in Otto e mezzo ci fosse stata una giornalista di Vogue che ci provava col protagonista. Assurdo! Per non parlare del suo stacchetto, in cui sfodera tutti i luoghi comuni possibili sugli italiani e il nostro cinema, imbarazzante. Lo allego perché fa ridere:
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