Le strade di quello che nel Medioevo era conosciuto come Vico della Giudaica, a Salerno, ospitavano forse la più grande comunità ebraica della Campania. Erano tintori, orciolai, fabbricanti di otri e mercanti di seta, macellai. E, naturalmente, donne. Mi piace immaginare come dovesse essere entrare in una di queste casette che non avevano, in apparenza, nulla di diverso rispetto alle altre, sbirciare nella camera delle signore dove una mamma sarà stata intenta a cullare il suo piccolo, e, come tutte le mamme del mondo e di sempre, a cantargli una ninna nanna. Una ninna nanna come questa:
Per cortesia della Compagnia di Ventura "L'Unicorno Nero" (Lucca).
Dormi tu, testolina addormentata.
Il tuo respiro è il profumo di un melo
In una terra da Dio adombrata.
Sarà tua la fresca pioggia dal cielo
E l’uva di porpora colorata,
il grano che tutto d’oro ha lo stelo.
Dormi tu, testolina addormentata.
Bello come un principe crescerai,
s’inchinerà a te la terra abitata.
Qualunque strada tu percorrerai
Dai tuoi fratelli sarà seguita,
da tutti loro obbedito sarai.
Dormi tu, testolina addormentata.
Chi ti maledice sia maledetto,
tanta fortuna a chi te l’ha augurata.
Se le stelle del ciel ti fan da tetto,
se il sole scalderà la tua giornata,
dall’Eterno sarai sempre protetto.
Poesia pubblicata anche su: http://www.aphorism.it/federica_garofalo/poesie/ninna_nanna_del_primogenito/