Nipoti “arcobaleno”

Da Virginia Less

Il dibattito sulle unioni civili si è protratto a lungo, i media ne hanno parlato ogni giorno: noi nonne siamo informate.  Per l’assenza di norme il nostro paese era a rischio di sanzione europea; l’opinione pubblica si mostrava convinta ormai da anni della necessità di una legislazione inclusiva delle coppie  omosessuali. Quanto alla dibattuta stepchild adoction, infine stralciata, i sondaggi di cui ho letto la davano in lieve minoranza.

Tuttavia le famiglie  composte da soggetti diversi dai tradizionali mamma e papà sono, in base a stime prudenziali, più di centomila e la loro configurazione è più “variegata” di quanto s’immagina: arcobaleno, infatti, è il termine che le  designa. Ne troviamo di “omogenitoriali ricomposte”, in cui una coppia omosessuale ha avuto figli da un precedente matrimonio, o invece di famiglie a fondazione omosessuale, in cui una coppia lesbica o gay ha avuto dei figli suoi tramite Procreazione Medicalmente Assistita. Ancora diverse sono le famiglie a fondazione allargata (tri- o tetragenitoriali), in cui la co-genitorialità è condivisa da due coppie omosessuali, o da una coppia omosessuale e una persona di sesso diverso. (http://bambinizerotre.it/omogenitorialita-intervista-al-dott-federico-ferrari/)

L’argomento “forte” di chi è contrario al loro  pieno riconoscimento giuridico, di cui la stepchild sarebbe stata il primo passo, è il benessere del bambino, che risulterebbe compromesso da  situazioni anomale. È davvero così? Ovviamente la casistica disponibile sulle famiglie  arcobaleno è al momento limitata, ma non conferma questo timore. Ne ho già scritto negli articoli linkati in basso.

Nell’intervista il dott. Ferrari afferma: la loro funzionalità non dipende dal sesso dei genitori, ma dalla loro capacità di amare, prendersi cura e offrire contenimento ai propri figli, nonché dalla qualità delle relazioni tra le diverse figure genitoriali. In genere le difficoltà nascono dai tentativi di nascondere agli altri qualcosa che è perfettamente evidente ai figli, invece di offrire loro gli strumenti per parlarne liberamente e con piena cognizione. è quindi fondamentale che ogni conformazione familiare venga riconosciuta nella sua liceità e rimandata ai bambini come “buona” e degna di riconoscimento. 

E più avanti: ...il riconoscimento legale delle coppie omosessuali  la possibilità per il genitore non biologico di adottare il proprio figlio rappresentano un passo fondamentale e necessario a garantire questi bambini: tanto nel dare loro la sicurezza di una rete solida di relazioni di fronte alle avversità, quanto nell’offrire loro un senso di completo riconoscimento e una tutela definitiva dal dubbio che le loro famiglie siano per qualche ragione di serie B.

L’articolo, che vi consiglio di leggere per intero, risale al 2012. Noi abbiamo appena varato sotanto il riconoscimento; i centomila bambini, ormai più numerosi è facile supporre, possono aspettare!

Nipoti con genitori gay  
Nipotina con due mamme

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