Ce lo conferma l’inserto scientifico di La Repubblica del 27 aprile scorso, dando conto di una ricerca sul bullismo nelle scuole ( i bulli mentono e anche le loro vittime!) condotta dalla psicologa VictoriaTalwar, Canada. Il ricorso alla bugia è diffusissimo e rappresenta addirittura una “tappa nella crescita psicologica del bambino” e senza distinzioni di “cultura nazionale, civiltà o etnia”: la tendenza a mentire è “costante sotto ogni latitudine”.
I bambini iniziano verso i due anni e vanno avanti fino all’adolescenza (quando la bugia diventa una forma di protezione dagli adulti), con percentuali che superano il 33%. Le motivazioni più frequenti: evitare guai e punizioni, attirare l’attenzione, essere approvati dagli adulti. Quanto ai genitori, si rivelano pessimi poliziotti. Se ne accorgono nella metà dei casi quando i figli sono piccolissimi, per scendere fino al 25% man mano che crescono. Occorre preoccuparsi? Non tanto, a patto di seguire seguire le norme sintetizzate nelle vignette. Giova poi molto la sincerità degli adulti. Essi mentono mediamente una volta al giorno davanti ai figli: per i quali è difficile distinguere tra le bugie deplorevoli e quelle a fin di bene…
Sono invece allarmanti – dice Elena Dusi, neuropsichiatra infantile allo Stella Maris – le bugie che manipolano la realtà, perché rivelano il tentativo di sfuggire a una situazione che crea insicurezza. Per esempio se il bambino mente dicendo di essere ricco. Oppure se nasconde ai genitori gli insuccessi scolastici: il rapporto non è sereno ed egli teme di condividere le piccole sconfitte quotidiane.
“Un bambino che dice troppe bugie diventerà un adulto abituato a mentire?”La Dusi tende a escludere che esista un legame diretto tra le bugie infantili e quelle adulte: “Lo sviluppo di un individuo non è mai un’autostrada” e le motivazioni della menzogna sono “completamente diverse”.
Spesso i bambini hanno un rapporto più rilassato con noi nonne, cui non compete di punirli o di esercitare un ruolo istituzionale di controllo. Siamo perciò avvantaggiate nel cogliere le motivazioni più serie della bugia del nipote e, se è il caso, collaborare con i genitori. Sempre senza dimenticare misura e discrezione e, soprattutto, il rispetto che compete a ogni persona, specie se in crescita.
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