Un articolo di Orsola Riva, che trovo sul Corriere della sera, accentua la contrarietà diffusa: contro i test si è espresso nientemeno che il presidente Obama! Riporto il pezzo centrale, il link è in fondo.
Se i vostri ragazzi avessero più tempo libero a scuola, come vorreste che lo impiegassero?, chiede Obama. Seguono le risposte «multiple choice». A) Imparando a suonare uno strumento musicale B) Studiando una nuova lingua C) Facendo coding, cioè programmazione informatica (un insegnamento di cui Obama è convinto sostenitore in quanto promuove un approccio non passivo ma autenticamente interattivo alle nuove tecnologie, ndr) D) E qui il presidente scandisce lentamente le parole, una sillaba dopo l’altra, e il tono si fa improvvisamente annoiato: «Facendo-più-test-stan-dar-diz-zati». «Se voi siete come la maggior parte dei prof e dei genitori americani – conclude il presidente – non sceglierete la risposta D. E – colpo di scena annunciato – nemmeno io».
Obama, presidente di un paese “ferocemente” meritocratico” non vuole abolire i test, sia chiaro, però sostiene che la valutazione debba articolarsi su osservazioni di più ampio respiro. Non ci piove. E si dichiara d’accordo la presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello:
…sarebbe assurdo usare i test di elementari medie e superiori come criterio per la scelta della scuola migliore per i propri figli: le prove Invalsi sono solo una delle tante variabili che insieme al contesto socio-economico, alle dotazioni scolastiche (dalle palestre ai laboratori), al collegio docenti ecc., determina la «bontà» o meno di una scuola.
Non penso che la scelta delle famiglie sia stata finora basata sui test, ma èsempre bene allargare la visuale.
Nipoti sotto test
http://www.corriere.it/scuola/medie/15_ottobre_26/obama-contro-test-standardizzati-scuola-ca44e988-7bfd-11e5-9069-1cf5f2fd4ce8.shtml
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