Al sommet intervengono ben 52 paesi africani ma soltanto 36capi di Stato, perché i 16 mancantihanno noie con la legge come Omar Al-Bachir, il dittatore del Sudan, ricercato dal Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l’umanità o Robert Mugabe, il dittatore dello Zimbabwe, che ha il divieto di mettere piede nella CEE, oppure sono occupati con le loro faccende interne e hanno preferito farsi rappresentare. Per marcare la differenza, in questa edizione Sarko non s’intratterrà soltanto con i presidenti della Françafrique, valea dire delle ex colonie con i quali la Francia ama intrallazzare,ma anchecon due pezzi grossi come Jacob Zuma, presidente dell’Africa del Sud, e Goodluck Jonathan, presidente della Nigeria e grande esportatore di petrolio.
C’è anche una novità assoluta: per la prima volta sono invitati 250 imprenditori africani, per fare in modo che il sommet non si risolva in un niente di fatto come le altre volte ma dia un impulso effettivo agli scambi commerciali. Le organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo denunciano il fatto che a Nizza non si parlerà delle vere specialità africane che sono la dittatura, la corruzione e il colpo di Stato. E nemmeno della giustizia internazionale che dovrebbe punire questi eccessi.E l’associazione Survie fa notare che “la relazione Francia-Africa non deve limitarsi alla difesa d’interessi economici ma contribuire alla promozione della democrazia.”
Quando si dice l’illusione! Quanti capi di Stato africani credete che verrebbero a passare una vacanza sulla Côte d’Azur se sapessero che i bianchivogliono bacchettargli le dita?
Dragor