L’EDIFICIO RISALE AL 1923 ed è costruito in uno stile eclettico un po’ toscaneggiante. A quell’epoca gli elementi ornamentali erano fatti con un impasto di calce, sabbia e cemento, il tutto modellato sopra una struttura di ferro e mattoni. Sotto l’effetto delle infiltrazioni d’acqua e degli sbalzi di temperatura, il miscuglio si sgretola e finisce per staccarsi. “Accade più spesso di quanto si creda”, dicono i muratori. “Ma di solito non c’è sotto nessuno.”
QUESTO EVENTO MI HA COLPITO per due motivi. Primo, quando passeggiamo sul marciapiede, giochiamo alla roulette con la nostra pelle. Qualche volta anch’io vado in avenue Malausséna, perché è piena di negozi e il mattino c’è anche un favoloso mercato. Così al posto di quel tizio avrei potuto esserci io. Il secondo motivo è la dichiarazione dell’assessore comunale Françoise Mounier, fedelmente riportata da Nice-Matin: “I lavori di restauro erano appena stati votati, così la proprietà non ha nessuna responsabilità dell’accaduto.” Non ho mai visto una malafede così scandalosa. Prima ancora che sia effettuata l’inchiesta, una pubblica funzionaria assolve la proprietà. E’ chiaro che si vuole risparmiare all’assicurazione il disturbo di scucire i soldi, negando alla famiglia del defunto il conforto di un risarcimento in denaro. Gli cade un balcone in testa e non c’è nessun responsabile?
Dragor