No al battesimo

Creato il 10 gennaio 2012 da Dragor

L’ho detto chiaro: visto che devo mantenere il marmocchio, niente battesimo. Ma tutto lascia supporre che mia suocera battezzerà ugualmente Ken. Forse lo ha già battezzato. Celebra perfino la messa, figuriamoci se si ferma davanti a un battesimo.Almeno in questo caso la chiesa le permette di farlo, perché il battezzatore non deve necessariamente essere un prete. Il bambino e i genitori non devono necessariamente essere consenzienti. Non c’è niente da firmare, non occorre un testimone ufficiale. Occorrono soltanto uno spruzzo d’acqua, qualche parola magica e una babysitter superstiziosa che ha subito il lavaggio del cervello. C’è un solo elemento necessario: il bambino dev’essere troppo piccolo per potersi ribellare. Un evidente caso di maltrattamento infantile. Non è un maltrattamento affibbiarel’etichetta diuna credenza che il bambino non può rifiutare perché è troppo piccolo?

Se tutto si risolvesse con un innocente spruzzo d’acqua, non sarebbe un dramma. Il bambino non sarebbe certamente rovinato e chi non vorrebbe accontentare un’anziana signora di 84 anni con l’hobby della religione? Ma una volta battezzato, il bambino viene di fatto considerato cristiano e questo significa che per tutta la vita i cristiani lo riterranno dei loro. Li avrà sempre addosso fino alla morte, lo spaventeranno, lo ricatteranno, lo avviliranno, lo riempiranno di complessi sessuali, gli insegneranno che credere senza prove è il massimo della virtù e gli inculcheranno una morale a yo-yo fondata su antiche superstizioni di popoli del deserto. Come dice lo psicologo Nicholas Humphrey “i bambini hanno il diritto di non essere etichettati alla nascita e abbiamo il dovere di proteggerli. Così non dobbiamo permettere ai genitori d’insegnare ai bambini a credere, come non dobbiamo permettergli di picchiarli o chiuderli in un armadio.”

Mi sembra di sentire le obiezioni: gli scienziati ritengono dannoso insegnare la Bibbia e l’astrologia, ma qualcuno pensa il contrario. E questo qualcuno non ha il diritto d’insegnare la religione ai bambini? Proibirlo non è un altro abuso di autorità?

Certo, un libero pensatore non insegna ai bambini che cosa pensare ma come pensare. Lo metterà in guardia contro gli attentati alla libertà di pensiero, vale a dire le credenze, i tabù, gli stereotipi, le ideologie e naturalmente le religioni. Se da adulti, malgrado tutto, decideranno che la religione gli piace, che diventino pure dei baciapile. In fin dei conti c’è una quantità di adulti che fuma, beve e si droga. E’ un diritto, anche se nuoce alla salute.

Dragor


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