della maternità surrogata sono poi gli stessi che vorrebbero la riapertura delle "case chiuse" per l'affitto ad ore della vagina, è una libertà di pensiero e di parola che non vogliamo difendere e che ci auguriamo rimanga solo nel loro paradosso! Chi, invece, va oltre pensieri e parole e fa i fatti è chi, pur venendo da una cultura comunista poi convertitasi alla social democrazia ecologica, è passato dalla lotta di classe nelle fabbriche degli operai allo shopping radical chic nelle fabbriche dei figli! Una metamorfosi antropologica di chi un tempo difendeva con le sue logorroiche e petulanti affabulazioni il corpo delle donne dal mercimonio. Comunque la si pensi, infatti, la fabbrica dei figli è roba da ricchi, e quindi doppiamente "amorale" perchè non alla portata di tutti! In Italia la maternità surrogata è vietata dalla legge 40/2004. Così alcune centinaia di coppie ogni anno, per la gran maggioranza eterosessuali e attraverso la mediazione di agenzie specializzate, con tanto di sito internet in italiano, si recano all'estero per avere un figlio. La pratica della "gestazione-per-altri" può comprendere anche la donazione dei gameti (ovulo e sperma) a seconda delle condizioni di infertilità. Le mete preferite dalle coppie italiane sono l'Ucraina e, in seconda battuta, la Russia. Le coppie omosessuali e i single invece viaggiano verso luoghi più lontani come Usa e Canada, dove la surrogata è ammessa anche per loro. I costi sono decisamente alti e variano a seconda delle legislazioni locali, causando nei fatti una discriminazione verso i meno abbienti. Per la pratica della "gestazione-per-altri" i costi vanno dai 100-150 mila dollari degli Stati Uniti e del Canada, passando per gli 80-115 mila euro della Russia, fino ai 50 mila euro in media dell'Ucraina. I prezzi scendono poi notevolmente se ci si rivolge a paesi come l'India, dove negli anni si è creato un vero e proprio traffico con relativo sfruttamento di donne povere.
della maternità surrogata sono poi gli stessi che vorrebbero la riapertura delle "case chiuse" per l'affitto ad ore della vagina, è una libertà di pensiero e di parola che non vogliamo difendere e che ci auguriamo rimanga solo nel loro paradosso! Chi, invece, va oltre pensieri e parole e fa i fatti è chi, pur venendo da una cultura comunista poi convertitasi alla social democrazia ecologica, è passato dalla lotta di classe nelle fabbriche degli operai allo shopping radical chic nelle fabbriche dei figli! Una metamorfosi antropologica di chi un tempo difendeva con le sue logorroiche e petulanti affabulazioni il corpo delle donne dal mercimonio. Comunque la si pensi, infatti, la fabbrica dei figli è roba da ricchi, e quindi doppiamente "amorale" perchè non alla portata di tutti! In Italia la maternità surrogata è vietata dalla legge 40/2004. Così alcune centinaia di coppie ogni anno, per la gran maggioranza eterosessuali e attraverso la mediazione di agenzie specializzate, con tanto di sito internet in italiano, si recano all'estero per avere un figlio. La pratica della "gestazione-per-altri" può comprendere anche la donazione dei gameti (ovulo e sperma) a seconda delle condizioni di infertilità. Le mete preferite dalle coppie italiane sono l'Ucraina e, in seconda battuta, la Russia. Le coppie omosessuali e i single invece viaggiano verso luoghi più lontani come Usa e Canada, dove la surrogata è ammessa anche per loro. I costi sono decisamente alti e variano a seconda delle legislazioni locali, causando nei fatti una discriminazione verso i meno abbienti. Per la pratica della "gestazione-per-altri" i costi vanno dai 100-150 mila dollari degli Stati Uniti e del Canada, passando per gli 80-115 mila euro della Russia, fino ai 50 mila euro in media dell'Ucraina. I prezzi scendono poi notevolmente se ci si rivolge a paesi come l'India, dove negli anni si è creato un vero e proprio traffico con relativo sfruttamento di donne povere.