No deal

Creato il 14 novembre 2011 da Tnepd


Ad osservatori attenti, ed anche meno attenti, risulta ormai evidente come la musica popolare contemporanea di grande diffusione si sia trasformata in gran parte in un mezzo per diffondere una nuova contro-spiritualità, con messaggi occulti e meno occulti indirizzati principalmente ai più giovani.
Ci si è anche chiesti fino a che punto i vari artisti siano consapevoli del loro ruolo, e quanto invece risultino manipolati.
Non esiste una regola generale, ma vi sono tante persone con le loro storie personali alle spalle; vi sono coloro che hanno fatto una scelta consapevole e partecipano al grande progetto della diffusione del nuovo etat d'esprit in prima linea, come il celebre rapper Jay Z, il musicista più influente degli Stati Uniti, e vi sono una schiera di giovani interpeti, in particolar modo appartenenti all'universo femminile, che sono state indirizzate sin dalla giovanissima età nell'ambiente dello show business.
Si tratta, in questo secondo caso, di vittime, bambini indifesi che subisco delle vere e proprie manipolazioni mentali e psicologiche fino a divenire in età adulta delle marionette eterodirette utili solo a generare guadagni ed a diffondere il verbo della nuova religione.

Trattando di tali temi, ci si è chiesti più volte se in uno scenario simile, una realtà in cui per emergere occorre fare dei patti tremendi con la propria coscienza oppure essere manipolati sin dalla più tenera età, ci fosse ancora spazio per dei messaggi positivi, all'interno del mondo della musica popolare.
Più volte, anche in questo blog, è rimbalazata la domanda: “ma allora non si salva proprio nessuno?”
In verità, per quanto sia sempre più difficile, esiste ancora la possibilità che il successo sia raggiunto anche per motivi esclusivamente di “merito”, ed ancora può capitare di imbattersi in canzoni che trasmettano dei genuini messaggi positivi; la stessa musica popolare, d'altro canto, ha accompagnato la storia dell'uomo proprio con questo compito, quello di alleviare il dolore della difficoltà del vivere, donando sollievo e speranza.
Dopo aver quindi a lungo trattato gli aspetti oscuri della diffusione della musica contemporanea, penso che divenga opportuno, nel momento in cui ci si imbatte in uno dei rari casi in cui un artista di successo diffonda con la sua musica dei messaggi profondamente positivi, segnalare queste gocce in mezzo all'oceano.

Il brano che segue è stato composto da Ben Harper, chitarrista e cantante statunitense, e rappresenta uno dei brani più belli pubblicati nel 2011 (il più bello, secondo il giudizio di chi scrive).
Il testo della canzone, intitolata Don't give up on me now, tratta con profondità e semplicità i temi essenziali con i quali si deve confrontare un essere umano, dal bisogno di conoscere se stessi, alla necessità del ritrovarsi per poter poi dare il proprio contributo, all'importanza dell'aiuto delle persone che stanno intorno.
E soprattutto, prima di ogni altra cosa, il convinto e deciso rifiuto di cedere a qualunque compromesso.

It takes all you have to stare him down
and whisper, devil no deal

Il tempo, apre tutte ferite
e la fiducia, mi porterà nella tomba
il mondo non è mio
non sta a me salvare il mondo
non posso permettermi di perdere
quello che facilmente si butta via

e non conosco nemmeno me stesso
cosa ci vorrebbe per conoscere me stesso
ho bisogno di cambiare ma non so come
non abbandonatemi adesso

non è quello che facciamo
è quello che facciamo di ciò che sentiamo di fare
ci vuole tutto quello che hai
per fargli abbassare lo sguardo
e sussurrare “Diavolo, nessun accordo”
Non voglio combattere
non voglio combattere la guerra di mio padre
puoi aspettare tutta la vita
senza sapere cosa stai aspettando

e non conosco nemmeno me stesso
cosa ci vorrebbe per conoscere me stesso
ho bisogno di cambiare ma non so come
non abbandonatemi adesso


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