Con l’approvazione della legge regionale della Campania n° 15/2015 sul riordino del ciclo idrico integrato, infatti, è più che fondato il sospetto, viste anche le recenti dichiarazioni del Sottosegretario del Basso De Caro e dal Presidente di Alto Calore Servizi, Lello De Stefano, che si voglia dare il via libera ad una sorta di privatizzazione di fatto.
Ovvero, si profila l’ipotesi, per quanto riguarda l’ambito distrettuale “Calore-Irpino” che unisce le province di Avellino e Benevento, di una fusione tra i due soggetti attualmente gestori: Alto Calore Servizi S.p.A. con i suoi circa 120 milioni di euro di debiti (secondo notizie sindacali e di stampa) da un lato, e Ge.Se.Sa. S.p.A. acquisita da Acea S.p.A., di cui è socio il Gruppo Caltagirone, dall’altro, il tutto con possibili ripercussioni anche sui livelli occupazionali e sulle tariffe.Sulla stampa e nelle interviste televisive De Caro e De Stefano, insieme a molti sindaci e amministratori sanniti, primi tra tutti il sindaco di Benevento Fausto Pepe ed il Presidente della Provincia nonché Sindaco di San Giorgio del Sannio, Claudio Ricci, hanno sostenuto come unica soluzione praticabile quella della società mista pubblico -privata con controllo pubblico e gestione privata, dal momento che, secondo loro, è solo così che si può ripianare la pesante situazione debitoria di Alto Calore e poter ricominciare ad avere bilanci in attivo e denaro da reinvestire.
In realtà, vi è una più che valida alternativa ovvero l' AZIENDA CONSORTILE SPECIALE (ai sensi dell'art 114 del TUEL) che, non consentendo l'ingresso di privati, non ha scopo di lucro e conserva una GESTIONE ECONOMICA (e non industriale), in cui i ricavi vengono reimpiegati nell'ottimizzazione del servizio e nella manutenzione delle reti.
E' chiaro, però, che una semplice variazione societaria non basta: è necessario che le nomine dirigenziali del nuovo soggetto gestore non siano di matrice politica e/o partitica; che i nuovi dirigenti non abbiano riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive; che negli organi di controllo del nuovo soggetto gestore non siano presenti casi di conflitto di interesse; che i bilanci del nuovo soggetto gestore siano trasparenti, dettagliati e accessibili a tutti.
L'insieme di tutte queste caratteristiche possono, secondo gli attivisti del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio e tutti quanti hanno partecipato all'assemblea di Venticano, determinare una svolta e impedire che prenda piede anche nei nostri territori la logica della privatizzazione e dello scopo di lucro su un bene comune quale è l'acqua.
Per farlo dobbiamo mobilitarci TUTTI, attivisti, comunità locali ed istituzioni e per questo abbiamo dato vita alla campagna informativa #caltagironedellacquanonsaraipadrone: distribuiremo, a partire dai prossimi giorni, negli esercizi commerciali del paese e nei nostri gazebo sul Viale Spinelli il materiale informativo che abbiamo predisposto nell'assemblea di Venticano ed in particolare diffonderemo il Manifesto per l'Acqua Pubblica con il quale ribadiamo la nostra più netta contrarietà all'ipotesi della fusione tra Alto calore e Gesesa e, contestualmente, porteremo all'attenzione dei Consigli Comunali di San Giorgio del Sannio e degli altri comuni del Medio Calore Sannita una proposta amministrativa che invita i Sindaci a manifestare in ogni sede opportuna la volontà di affidare la gestione del Servizio idrico integrato a società interamente pubbliche.
La campagna #caltagironedellacquanonsaraipadrone avrà anche il suo lato social attraverso la nostra pagina Facebook, il nostro blog sangiorgioacinquestelle.blogspot.it il canale You Tube e la piattaforma Meetup.
L'appuntamento con i cittadini per parlare e confrontarsi sulle ragioni del nostro NO ALLA FUSIONE ALTO CALORE - GESESA l'appuntamento è per tutte le domeniche di marzo, a partire dalla prossima 6 marzo con i nostri MeetUp in Piazza sul Viale Spinelli all'altezza del parco urbano dalle 11.00 alle 13.00.