No-Tav: il presunto “passo avanti”

Creato il 26 settembre 2013 da Molipier @pier78
Genny Sangiovanni vedi altri articoli 26 settembre 2013 09:00

Spesso accade che la fantasia diventi cronaca e dunque realtà per le opinioni pubbliche. Ci si affretta a copiare e incollare la notizia nell’ansia di essere presenti. Il lettore non si prende il tempo di informarsi, di arrivare all’origine dei dati, direttamente alla fonte da dove sgorga acqua pulita.

Di recente è apparsa la notizia di una lettera scritta da due carcerati considerati appartenenti alle “nuove br” (virgolette usate dai giornalisti e giuristi) che incitava il movimento No-Tav a fare un passo avanti.

Questa lettera è stata interpretata come un invito alla lotta armata che si inserisce perfettamente nel teatrino inscenato contro il movimento -“sono terroristi”- e che implicherebbe un’affinità dei No-Tav con le pratiche di lotta delle brigate rosse.

Forse, però, ci sono delle analisi da affrontare prima di giungere a conclusioni affrettate. Prima di tutto si dovrebbe capire chi sono i mittenti della lettera.

Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, secondo l’agenzia ANSA, sono stati arrestati nel 2007 ed imputati per aver derubato un bancomat per autofinanziare il partito comunista politico militare di cui facevano parte. Tale gruppo politico non sembra aver mai compiuto atti terroristici del livello delle brigate rosse e di fatto i giudici li hanno condannati definendoli “sovversivi” e non terroristi.

Questo implica che la lettera non sia stata scritta da nessun terrorista né brigatista.

È interessante notare anche come secondo alcuni, tra i quali Beppe Grillo, la lettera stessa potrebbe essere una bufala; ma, aldilà di questo, leggendola si nota come non ci sia un incitamento alla lotta armata riferito ai No-Tav. Piuttosto la lettera risulta un’analisi delle lotte odierne contro la repressione. Nella lettera si fa riferimento, infatti, a “nuovi salti di qualità, approfondendo lo scontro, quindi non solo sul piano della lotta specifica ma maturando, via via, condizioni e termini per disporsi sul piano di lotta strategica, solo in questo modo si può evitare di avvitarsi nella difesa antirepressiva”.

Il movimento No-Tav in risposta ha rispedito al mittente la lettera, dissociandosene.

Appare dunque che la diffusione acritica della notizia sia stata fatta perché è di interesse politico propagandare fatti che criminalizzino il movimento No-Tav.

Fonti:

http://www.rhi-sri.org/newsdetail.php?id=629

http://www.notav.info/post/perche-la-lettera-delle-brigate-rosse-ai-notav-e-una-bufala/

http://www.beppegrillo.it/2013/09/la_lettera_delle_nuove_br_ai_notav_e_una_bufala.html

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/09/20/Tav-pugno-duro-Viminale-inviati-altri-200-militari-la-sicurezza_9331258.html

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=165683


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