Fu John Gurdon, infatti,a mettere a punto nel 1962 il metodo utilizzato poi, nel 1996, per clonare la pecola Dolly.
A Yamanaka si deve invece una parte della storia della riprogrammazione cellulare. Il ricercatore infatti ha scoperto nel 2006 il procedimento per la creazione di cellule staminali pluripotenti indotte (chiamate iPS), cioè per generare cellule staminali pluripotenti (come sono quelle embrionali) partendo da cellule adulte non staminali.
Le potenzialità delle iPS
Grazie alle cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) sarà possibile prelevare cellule epiteliali (cioè della pelle) e indurle a “regredire” in laboratorio fino a tornare allo stadio di cellule simil-embrionali staminali. Queste cellule sono in grado di generare tutti i tipi di cellule di un organismo umano. Una potenzialità, questa, che aprirebbe nuove strade per la cura di moltissime malattie.
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Gli ostacoli e le prospettive future
Il processo necessario a ricavare le iPS è però attualmente molto costose e lento, e produce quantità di cellule staminali insufficienti per il trapianto. Per questo Yamanaka ha puntato in questi anni sulla costruzione di banche di iPS, sostenendo che la ricerca dovrà puntare sulla compatibilità di queste cellule: l’obiettivo è quello di trovare una sorta di “categoria” primaria di cellule iPS che possa essere compatibile con il maggior numero di soggetti. Se questo obiettivo verrà raggiunto potrà davvero esserci la possibilità di curare molte malattie oggi incurabili grazie alla medicina rigenerativa.
Fonte immagine: Canada Science and Technology Museum – Flickr.com