Noi che, i revival, gli anni che furono

Creato il 15 maggio 2014 da Elettra

Non ho nostalgia delle scuole medie. Ero magrolina, bianchiccia e sempre inadeguata. Figurati che nostalgia possa avere io di un posto in cui se non avevi le hogan di tela bassa, non eri nessuna e la ritirata era sempre prima di tutti.
Non ho nostalgia dei tempi un cui giocavo a guardia e ladri con la bici nel cortile di casa di mia nonna con gli altri bambini. Era bello e divertente ma lo era perché avevo 8 anni e alle 4.30 mangiavo il panino con la nutella e verso le 9 tornavo su.
Il liceo era bello perché, anche se non lo davo a vedere, mi piaceva studiare ma mal tolleravo le ritirate prima degli altri (anche al liceo), quasi tutti gli altri ed ero mal tollerata da molti. Al liceo, non ci tornerei per niente.
Dell’università mi manca solo il fatto di poter tendenzialmente studiare e leggere quanto volessi perché (almeno per la triennale) a cucinare e a fare tutto il resto ci pensava mamma e io leggevo leggevo, studiavo studiavo, cazzeggiavo cazzeggiavo, quanto mi pareva e non ero mai stanca e quando ho imparato a studiare bene (alla magistrale) la sensazione era quasi di onnipotenza.

La smemo, non c’erano i telefonini e quindi – signora mia – parlavamo di più tra di noi, le cassette, telefonare con il telefono di casa, Corona (!) sono tra le tante cose che non mi mancano proprio perché tendenzialmente non ho mai considerato il passato come il bel mondo che non tornerà più. Perché adesso, rispetto all’anno scorso, rispetto a 10 anni fa, rispetto a ieri, sto meglio. Ogni giorno è meglio di quello precedente e non per un principio assoluto ma perché faccio in modo che sia così. E’ un impegno quotidiano. E poi senza smartphone e social network non saprei come procrastinare la mia vita. Senza internet non saprei che lavoro fare. Posso comprarmi un libro e sentire l’odore della carta ma con un click posso accedere a tutto quello che mi serve per essere una persona migliore. Niente esclude l’una o l’altra cosa.

Il passato è un pezzetto sempre verso il futuro, le persone che guardano al passato con un misto di rassegnazione a malinconia, quelle che stavamo meglio prima, quelle che i migliori anni, quelle con gli hashtag sugli anni ’90, sugli anni ’80, sul passato mi sono sempre sembrate persone che vivono a metà, con la speranza che torni quel bel mondo dorato dove tutto sembrava più facile. A me non sembrava niente facile allora, come non sembrava niente facile adesso, eppure per inclinazione sono una persona molto malinconica e quindi la vittima perfetta di queste operazioni nostalgia.
I ricordi belli del passato sono una memoria dolce che mi serve a provare a fare meglio di come ero, di come era. Il tempo che passa non mi spaventa perché ho più ansia di sapere come sarà che crogiolarmi a ricordare com’era.


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