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“Noi credevamo” il nuovo film di Mario Martone, recensione di Paolo Brama

Creato il 03 dicembre 2010 da Viadellebelledonne

“Noi credevamo” il nuovo film di Mario Martone,  recensione di Paolo Brama
a cura di Paolo Brama

Dopo gli applausi di Venezia – dove era in concorso per la 67a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – e gli apprezzamenti della critica, è in questi giorni nelle sale “Noi credevamo”, nuovo film del regista Mario Martone dedicato al risorgimento ed all’unità d’Italia, opera ispirata a vicende realmente accadute e liberamente tratta dal romanzo omonimo di Anna Banti.

Opera complessa, cui il regista napoletano – direttore, fra l’altro, del Teatro Stabile di Torino – ha dedicato una lunga gestazione – sette anni nel complesso – accompagnata da un’attenta ricostruzione filologica e da scenografie – in special modo per gli interni – di accurato pregio.
Opera di ragguardevoli dimensioni – 204 minuti – e dalla grammatica assai complessa. La lettura di Martone, volutamente frammentaria quanto personale, è tale da sottrarla alla definizione di film “storico” – non vi sono cenni alle cinque giornate di Milano; si accenna alla Repubblica Romana senza tuttavia mostrarne tracce; Garibaldi aleggia come una presenza shakespeariana senza mai vedersi realmente e senza che lo si senta mai parlare – alla stessa maniera in cui le licenze che lo stesso si concede dalle trame della Banti fanno del romanzo omonimo poco più d’una fonte d’ispirazione. [continua su Dazebao Cultura: qui]



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