Noi diciamo basta

Da Albamontori @albamontori
Nel corso della storia NOI abbiamo accumulato nei confronti di  tutte le più imponenti società civili un gigantesco contenzioso di Diritti negati, e assieme una NOSTRA propria e particolare Cultura, trasversale a tutte le aree socio-culturali.
Questa  “Cultura”, che è solamente NOSTRA, almeno per ora, ci rende profondamente consapevoli e responsabilmente coscienti della nostra identità psico-fisica, diversa, unica ed irripetibile in ciascuno, al di fuori di tutti gli schemi comportamentali che ci siano stati imposti da religioni o culture, anche molto diverse tra loro.

Abbiamo sviluppato per sopravvivenza questa capacità, che  ci  mette nella condizione di ri/conoscere la nostra personale identità e di essere consapevoli interamente che essa è fatta di emozioni e di passioni, e assieme di senso della corporeità, poiché siamo allenati a esercitarle fin dall’inizio della storia cosciente di ciascuno di NOI, potenziando costantemente le nostre  capacità di osservazione e riflessione autocritica interiore  ai limiti dell’autodistruzione.

La NOSTRA Cultura  si è consumata e assieme alimentata per anni, anzi secoli se non millenni, del tentativo di  risolvere in modo pragmatico e nonviolento  l’insanabile conflitto interiore tra il pressante bisogno d’ognuno di essere rispettat* nella propria peculiare identità, interiorizzato in ciascuno di NOI, e la sua costante negazione, repressione, beffa e persecuzione in tutti i modi e con tutti i mezzi, più o meno palesi, da parte delle componenti umane delle cosiddette società civili e/o religiose che si autodefiniscono “normali” sulla base di scritti e norme religiose, e che su ciò hanno basato il loro Potere sulle vite di tutti, compreso chi non è come loro.

 Nel confronto, più spesso contrapposizione, con la cultura sessista e procreativa imperante NOI abbiamo cercato di far valere il Diritto ad esistere ciascuno per come è e si sente di essere,  tentando costantemente di trovare una mediazione, a costo talvolta della vita,  più spesso della nostra felicità interiore o dell’affermazione del nostro stesso diritto d’amore, in nome dell’Amore dell’Umanità.

Perché l'Amore, per NOI, non è necessariamente procreativo, ma è fatto di  coscienza della peculiare Identità di ciascun essere umano e assieme di  rispetto per ogni “differenza”, per ciascun essere umano, compresi coloro stessi che ci  hanno perseguitato, e continuano a farlo, distruggendo le nostre esistenze nel vano tentativo di ridurci ai loro schemi a/scientifici, inumani e totalizzanti. 

NOI abbiamo dovuto subire e ancora soffriamo il ricatto costante della minaccia troppo spesso attuata, di escluderci dalla società, dalla comunità dei viventi, attuato in tutti i modi, dai farmaci alle strutture psichiatriche, dallo stigma al carcere, che continua a costringere le nostre identità , la nostra tolleranza e le nostre capacità di amore in ruoli infamanti o ridicoli, e troppo spesso giunge fino alla eliminazione fisica e addirittura a quella morale.

Il NOSTRO negare la necessità della consequenzialità sesso-procreazione è aspirazione profonda, ineludibile e ormai improcrastinabile ed è diretta ad eliminare la dicotomia tra i sessi o sessismo, sottocultura responsabile della divisione e della violenza sulla quale è stato costruito e mantenuto per millenni il potere politico/religioso/economico: pretendere di fissare  addirittura per decreto religioso-istituzionale le norme relative all’esercizio della sessualità, Diritto di libertà unico irripetibile ed inalienabile di ciascun vivente, a cominciare dall’essere umano, significa alimentare l’odio e l’intolleranza e promuovere la distruzione e l'autodistruzione della specie, come la storia ci ha dimostrato e continua a dimostrarci ogni giorno.


Coloro che ci perseguitano perché NOI esistiamo come siamo, continuano impudentemente e impunemente a farlo, approfittando della nostra supposta debolezza, che in realtà è l’unica vera grande forza che possediamo, quella di volere e sapere conservare con orgoglio e dignità la capacità di esprimere l’amore nel coniugare assieme corpo e spirito in una unica forma, diversa per ciascun vivente, con pari dignità e diritto d’esistenza.
NOI non siamo più disposti a subire ulteriormente che chiunque, a qualunque titolo e dovunque sul pianeta, inciti all’odio e alla violenza contro chi non si uniforma a regole antiumane, antiscientifiche e assurdamente innaturali nell’espressione delle proprie pulsioni alla sessualità e all'affettività, all’Amore liberamente e responsabilmente espresso: tali pulsioni sono la forma della più vitale, profonda e inalienabile essenza dell’umanità, e come tali è Diritto inalienabile per ciascuno il tendere a dar loro forma nelle proprie relazioni.
Chiunque, ma soprattutto chi ha maggior valore rappresentativo nella società, pretenda di asservire i corpi e le coscienze di umani, nostri e suoi simili, a precetti insani e innaturali, che vanno contro tutti principi del rispetto sociale, con minacce di castighi divini o ricatti di ordine economico-sociale,  è moralmente e materialmente responsabile più di ogni altro del tentativo di negare e distruggere sistematicamente tale Diritto.

NOI DICIAMO BASTA a qualunque forma di negazione del Diritto naturale all'espressione della sessualità e dell'affettività. 
NOI metteremo in atto tutte le azioni nonviolente che riusciremo a inventare per far sì che chi ne è responsabile, idealmente, culturalmente e materialmente, venga messo in condizione di non poter più nuocere, neanche al suo stesso diritto ad esprimere le sue proprie forme di sessualità e affettività, ovunque sul pianeta.

Per ribadire questo impegno l' #ARCOBALENO LIBERO  della Fondazione Consoli sarà alla Marcia dei Diritti il 12 dicembre prox venturo. 
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