Per avere più voti, Mattia di Tommaso ha pensato di ingaggiare un’attrice che descrive il primo voto con allusioni sessuali che riconducono alla prima volta che una ragazza dovrebbe considerare importante per dare un voto. Ma si può parlare a diciottenni in questo modo?
L’attrice mescola valori su valori che rappresentano l’italietta sessista: non lo fare per moda o per dire che lo hanno fatto come fanno le amiche, fallo con una persona che ritieni importante. Insomma “dalla via” per uno che ti assicura un futuro migliore, insomma fatti una famiglia, infatti subito dopo ci ricorda che lui deve possedere “valori della famiglia”.
Nello spot si parla di diritti degli omosessuali ma stona tantissimo dal momento che le questioni LGBT rigettano il sessismo. Si parla poi del razzismo ma si usano stereotipi sessisti, come se il sessismo non fosse condannabile quanto il razzismo. Inoltre si parla del candidato come un uomo che capisce le donne, che è cos assai sessista se questo è il tono da utilizzare per trattare temi di pari opportunità.
Ma cosa rende sessista lo spot?
- La presenza di un’attrice femminile che fa allusioni al sesso per un uomo candidato (mi ricorda tanto il sindaco di Lecce Paolo Perrone e i voti orgasmici)
- Il fatto che una ragazza che vota un uomo debba pensarlo in chiave sessuale, ossia questa moda di sessualizzare tutto ciò che ha che fare con l’universo femminile;
- Che il candidato deve pensare le sue elettrici in chiave sessuale;
- Che il candidato vorrebbe essere votato solo da ragazze “serie”;
- Pensare che una è donna quando è pronta al sesso ( o al voto e questo concetto vale anche per chi pensa che una donna vale solo se consumatrice);
- Il fatto che si sguinzagliano valori antichi di 300 anni ( l’unico che ho apprezzato è quello dell’uomo che non dev’essere omofobo e razzista);
- Il fatto che le donne devono essere sempre lì come decorazioni o strumenti passivi per attirare voti (era già successo con un candidato della lega Marco Mambelli che per avere più voti ha trovato tre ragazzine denominate “le Padanine” che giravano con il logo “Mambo” sulla maglietta) ;
Concludendo il post, credo profondamente che per me non è la prima volta ad essere importante per dare un voto, ma l’ultima, poiché non ho più l’intenzione di votare gente sessista, visto che il sessismo in Italia non ha colore politico.