Noi siamo quello che facciamo

Da Maxdejavu

Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario. (Leonardo Sciascia 1977, p. 100 Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia)

Noi siamo veramente quel che facciamo….
Allora io cosa sono? Un vigliacco…
Cosa sto facendo? Nulla…
Cosa ho fatto? Meno di nulla…
Sarà vera questa frase?

  • Max ha giocato per 12 anni a calcio, ottenuto “lodevoli” risultati, sfiorando con la punta del guanto “eccellenti” risultati;
  • Max si è lasciato sfuggire l’occasione dalle dita perchè non si riteneva all’altezza della situazione;
  • Max ha suonato la chitarra e ha cantato con buoni risultati;
  • Max si è lasciato sfuggire l’occasione dalle dita perchè non si riteneva all’altezza della situazione
  • Max ha fatto boxe annoiandosi tremendamente senza pensare nemmeno minimamente ad alcun risultato;
  • Max ha fatto kick boxing annoiandosi tremendamente;
  • Max ha fatto spinning annoiandosi tremendamente;
  • Max ha fatto piscina sentendo fortemente il desiderio di affogare;
  • Max ha fatto teatro, innamorandosi terribilmente di questa passione;
  • Max si è lasciato sfuggire l’occasione dalle dita perchè non si riteneva all’altezza della situazione;
  • Max ha provato a scrivere dei libri;
  • Max si sta lasciando sfuggire l’occasione dalle dita perchè non si ritiene all’altezza della situazione;

Max ha provato a cercare nel suo animo qualcosa che potesse renderlo felice, qualcosa che potesse stimolarlo continuamente e non lo ha trovato… solo noia.

Max è facile da sedurre, difficile da far innamorare; 

Max trova tutto entusiasmante ma tutto difficilmente noioso.
Max si disinnamora quando non vede negli occhi degli altri la stessa fiamma d’entusiasmo che brucia nei suoi;

Max ha sempre bisogno di qualcosa di nuovo, nuove sfide ma quando arrivano, le nuove sfide, il suo senso di “non sentirsi all’altezza” lo assale e lo spinge giù. Preoccupato di non reggere il confronto.

Max due cose sa fare, e certe volte si chiede se veramente le sappia fare bene.
Max sa amare alla follia la sia famiglia;
Max sa dare l’anima e il corpo al proprio lavoro;

Io vorrei che i Nanetti non prendessero da Max. Vorrei saperli caparbi ed audaci. Vorrei saperli guerrieri sempre. Vorrei che non si arrendessero mai di fronte alle nuove sfide…

Ci sono due modi di essere allora… un modo è MAX e l’altro modo non è MAX.

Vorrei, nella speranza, che non fossero Max…


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