Odio le “riviste femminili”,già la sola definizione è un abominio. Si,avete capito bene, quelle con la ridicola rubrica alla Bridget Jones, o ancora peggio, con la posta del cuore. L’insopportabile linguaggio finto-impegnato, finto-femminista e soprattutto finto-emancipato degli articoli seriosi e subito dopo l’altrettanto incartapecorita frivolezza e leziosità dei “consigli di bellezza” (anche noti come “nascondi la tua faccia,vecchia befana”) e, ça va sans dire, l’immancabile articolo sull’accettare se stessi in perfetta contraddizione con la mega figa di turno in copertina(che trovo molto più gradevole e gratificante dei vostri sproloqui da ciabattone).
Volete la parità dei sessi e poi usate un tono ricattatorio contro i maschi-brutti e cattivi oppure (orrore degli orrori) stuprate continuamente l’appellativo “noi donne”, con fare retorico-opportunista, non capendo che è solo un modo per limitarsi e emarginarsi quello di rinchiudersi nei falsi stereotipi di categoria che con le vostre pagine patinate avvallate e idolatrate,salvo poi condannare le modelle mezze nude e statuarie nella pagina seguente (e chi ce l’ha messe??).
Ecco,io vi detesto. E mi mettete una profonda tristezza addosso perchè ho la tremenda sensazione che con le vostre chiamate alle armi, al grido stridulo (a tratti isterico) di “noi donne”, celiate un che di fascistoide, e abbiate tutta l’intenzione di omologarci tutte a dei manichini perfetti e plastici. Non credo ci sia qualcosa di più maschilista. Invece di parlare di donne perchè non cominciate a parlare di individui? Altrimenti lasciate perdere il lato rappresentativo/impegnato che non vi si addice proprio,eh.