Nomade Pastoralis (Racconto)

Creato il 07 gennaio 2011 da Gloutchov
Primo; Secondo; Terzo; Quarto; Quinto; Sesto...
Un caleidoscopio di colori colpì la vista affascinata del giovane viandante. La tenda lo proiettò immediatamente sulla terrazza di un piccolo locale di montagna. Davanti a lui un piccolo tavolino, una sedia, una bevanda italica calda e fumante. L’immagine mozzafiato aveva incantato i suoi occhi spalancati. Un mezzo volante aveva tagliato in due la fotografia che gli si presentava. La cameriera al suo fianco annuiva divertita. Il suo volto, acqua e sapone, discostava completamente dai ricchi visi rotondi delle ancelle dell’emiro. Si chiedeva quale magia potesse generare tali meraviglie.
Chiuse gli occhi e ripensò al suo ultimo vero amore. Una debolezza di cui ebbe pentimento immediatamente perché si ritrovò nel letto della donna. Era nudo, coperto da un solo lenzuolo che lasciava intravvedere un corpo non più giovanissimo e preda di qualche piccolo vizio. Lei era in piedi al bordo del talamo e gli voltava le spalle. Si stava vestendo con una certa fretta. Brontolava, proprio come era suo solito a quei tempi. Brontolava per ogni dettaglio che fosse fuori posto. Quello era l’ultimo giorno in cui l’aveva vista.
Era uscita lasciando cadere le chiavi d’ingresso in un piccolo posacenere posto all’ingresso. A quei tempi viveva in un appartamento all’interno della Torre delle Libertà. Aveva viaggiato per molti anni prima di incontrare lei, Romina; e per lei aveva interrotto ogni viaggio.
Aveva speso quasi tutti i propri guadagni per acquistare quell’appartamento. Ricordava la titubanza. Quei soldi sarebbero dovuti servire al nuovo gregge. E invece lui li sprecava per correre dietro a quella donna.
L’amore. Una fitta la cuore dolorosa. Chiuse gli occhi cercando di pensare ad altro. L’emiro l’aveva avvisato, che quelle tende potevano essere pericolose.

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