Una storia di quattro giovanissimi partigiani, una storia che intreccia i fatti, la guerra di Liberazione con la vita di tutti i giorni, con l'amore, l'amicizia, il desiderio di avventura, ambientata in val Praverso. Ma, come ci dice Andrea Bouchard "La val Praverso, in cui si svolge Fuochi d'artificio, non esiste, ma è idealmente collocata in quella fascia di alpi piemontesi che vanno dalla val di Susa in giù, dette anche valli Occitane, tra le quali vi sono la val Pellice e Germanasca, dove ho raccolto le testimonianze dirette, e le valli del cunese, teatro degli avvenimenti raccontati da Beppe Fenoglio e Nuto Revelli, che sono gli scrittori da cui sono stato maggiormente ispirato. Ho apprezzato molto e consiglio la lettura di La guerra dei poveri di Nuto Revelli, di I ventitrè giorni della città di Alba di Fenoglio e degli altri suoi racconti sulla Resistenza. Più ancora ho amato Il partigiano Johnny, di Fenoglio, capolavoro letterarario sulla Resistenza, di difficile lettura, però, per la prosa ricercata e la lingua farcita di termini inglesi e inventati."
Silvana Sola