“Nomi che cantano epoche intere” di Alessio Barettini, prima posizione nella sezione C del Concorso Oubliette 04

Creato il 20 maggio 2014 da Alessiamocci

Nomi che cantano epoche intere” di Alessio Barettini si aggiudica la prima posizione nella sezione C (poesia) della Quarta Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04” promossa dalla web magazine artistica Oubliette Magazine. Di seguito la critica letteraria redatta da Irene Gianeselli. Buona lettura!

La lirica si apre con una esortazione del poeta ai cavalieri dei tempi perduti: i termini fratta e ronzini alludono, però, ad una certa decadenza.

I versi successivi sono incentrati sull’analisi del “Medioevo impavido” e l’io lirico si entusiasma al ricordo di vivaci e vorticose battaglie di “eroi senza macchia”, dalle braccia forti, robuste come la pietra di cui sembravano costituiti i valori cavallereschi.

O non sarà che i poeti boiardi e ariostei/ Hanno sbagliato/ Tracciando un sentiero/ Di risa e ironia/ Intorno a quegli anni?”

La riflessione è sempre incentrata sulla vera essenza del periodo Medioevale di cui tanto hanno scritto i due Maestri del poema epico cavalleresco; Ariosto rese tutta l’”animosità” e le contraddizioni del suo tempo quando, raccolta l’eredità del Boiardo, raccontò, fra armonia e ironia, una nuova storia del Paladino Orlando – il “Furioso” – che si arricchì di echi e significati originali e ben diversi rispetto quelli dell’ “Innamorato”.

E bui?

Ancora una domanda: furono i secoli del Medioevo secoli davvero bui? spesso a questo periodo e contesto si applicano categorie interpretative (arretratezza, oscurantismo) che, però, uno studioso, uno storico, non può che rifiutare:

Sì, come oggi, che si dice l’era,/buia non era,/ ma fonte di amore, pensiero,/ creazione, che il nome di Dio ha sempre portato con sé,/ geloso di chi volesse scarnificare/la sua posizione impareggiabile.”

Il poeta affida la sua risposta anche attraverso soluzioni tecnico-formali particolarmente efficaci: alla figura retorica della omofonia (con la ripetizione di “era” una volta come sostantivo, l’altra come verbo), accosta il climax “amore” – “pensiero” – “creazione” in una sorta di crescendo che esaustivamente e per contrasto risolve in positivo la secca essenzialità del verbo “scarnificare”, di fatto svuotato di contenuto.

Recuperando il “Simposio” di Platone ed un certo “Neoplatonismo” che lega il Medioevo al Rinascimento, non sembra azzardato un parallelismo tra “Eros” e “Amor cortese”; entrambi, sia pure a livelli differenti e in contesti lontani, danno origine ad un modello di “Idee” – “pensieri” (quindi dottrine, ideologie e filosofie) che comporta necessariamente la concreta realizzazione – nel “mondo sensibile” e nella Storia – della “creazione” e dell’”Arte” come mezzo per raggiungere la “Bellezza”.

Ed allora il termine “creazione” esprime sia la certezza che il Medioevo abbia prodotto (per averle “inventate” e proprio “create”) forme stilistiche e “artes vivendi” che non possono essere negate, sia la consapevolezza di quanto la matrice culturale cristiana abbia influito, in un senso o nell’altro, su queste “evoluzioni” e rivoluzioni.

Congratulazioni ad Alessio Barettini per l’ottimo risultato.

Videopoetry realizzata in collaborazione con Libera il Libro

Link diretto finalisti del Quarto Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04” QUI

Written by Irene Gianeselli

Per i vincitori della Prima Edizione del Concorso “Oubliette 01″ clicca QUI.

Per i vincitori della Seconda Edizione del Concorso “Oubliette 02″ clicca QUI.

Per i vincitori della Terza Edizione del Concorso “Oubliette 03″ clicca QUI.


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