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Nominato il ministro. Ora sia nominata anche l’Agenzia…

Creato il 06 ottobre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Come saprete, è notizia degli ultimi due giorni l’insediamento del nuovo Ministro dello Sviluppo Economico dopo 5 mesi di interim nelle mani del Presidente del Consiglio. Il nuovo titolare è Paolo Romani, che appena entrato in carica ha subito iniziato un giro di colloqui con i maggiori rappresentanti industriali del nostro panorama. Già ieri ha incontrato la Marcegaglia (Confindustria), Scaroni (Eni) e Mussari (Abi),  oltre ai rappresentanti di Rete Imprese Italia. Oggi toccherà a Guarguaglini (Finmeccanica), Epifani (Cgil), Mockridge (Sky Italia), Cattaneo (Terna) e a Conti (Enel), con il quale si parlerà ovviamente del progetto nucleare, che Romani ha già messo al centro dell’agenda con l’annuncio dell’istituzione a breve della tanto attesa Agenzia per la Sicurezza Nucleare. Un dato importante se si considerano le polemiche che hanno occupato un po’ tutto il 2010 e che ruotano attorno alla localizzazione dei siti. Tema che naturalmente ha alimentato vespai a non finire, con prese di posizione fra le più disparate, anche a livello locale: comuni che si auto-proclamano denuclearizzati, ambientalisti sulle barricate e via dicendo. Tutte polemiche legittime, ma decisamente premature: senza Agenzia come si fa a parlare di siti? E quindi che senso ha scaldarsi tanto? Trovo invece apprezzabile il contenuto delle impressioni della Marcegaglia, uscita dall’incontro soddisfatta per “l’approccio costruttivo” del nuovo ministro, a cui il n.1 di Confindustria ha fatto presente che c’è tutta una filiera industriale-nucleare ai blocchi di partenza, con 20 miliardi di investimenti in programma e molte aziende pronte a dedicarsi al rilancio dell’energia atomica nel nostro Paese. Voi capite cosa questo significhi: 20 miliardi di investimento sono un notevolissimo impulso alla nostra economia, resa asfittica soprattutto dalla crisi globale; ma significano anche migliaia e migliaia di posti di lavoro che si creeranno allorchè le suddette imprese potrenno mettersi all’opera. Sapete che abbiamo la disoccupazione all’8%? Una tragedia. Ecco, il rilancio del nucleare può dare una grossa mano a risolvere anche questi problemi (economia in sofferenza e disoccupazione). Senza dimenticare che è la via maestra per diventare energeticamente indipendenti, per non dover più acquistare energia ma venderla (perché ne produrremo tanta da poterla vendere, vedrete: le centrali nucleari producono senza sosta), per attrarre altri investimenti, ma anche per diventare un polo di ricerca e sviluppo (avrete sentito parlare di ‘parchi tecnologici’, no? in pratica il nucleare attrae scenziati come il miele come le api) e infine (scusate se è poco) sarà occasione per abbattere notevolmente le emissioni clima-alteranti: le centrali nucleari sono CO2-free, completamente pulite. So bene che molti hanno timore di ben altre emissioni.. tuttavia, dati alla mano (documentatevi anche voi e vedrete), posso dire che il nucleare è del tutto sicuro. Fosse anche perché è la tipologia energetica più soggetta a controlli in tutto il mondo; per tacere del fatto che le centrali che si costruirebbero qui hanno livelli di sicurezza (4, tutti automatizzati e in grado di escludere l’errore umano. Quindi niente rischio Chernobyl) ben oltre gli standard e in più hanno i reattori corazzati (nemmeno un dirottamento aereo o un terremoto possono danneggiarlo). Voi capite che le intenzioni (a tutto vantaggio del paese) sono condite da elementi che possono farci dormire sonni non tranquilli, ma d’oro. Sarebbe (sarà, spero) una fonte di arricchimento enorme per tutto il Paese, e non solo per chi vi investirà. Liberi di non crederci, se volete; ma il tempo mi darà ragione: è una certezza matematica basata sui fatti. Quindi, per concludere, la nomina del nuovo Ministro è senz’altro un dato importante (non solo per il nucleare, ovviamente) e un primo ottimo passo, viste le premesse, verso un futuro più luminoso per tutti.



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