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Non cambieremo mai, ovvero “La teoria dell’incivile”

Creato il 16 ottobre 2015 da Abattoir

di Ivan Monterosso

Perché non cambieremo mai? Non potremo mai migliorare le nostre cattive abitudini, così come sarebbe assurdo peggiorare quelle buone. L’essere umano è egoista per natura. Qualsiasi azione, anche un gesto di altruismo, è in realtà egoistica. Quindi anche la comprensione del rispetto delle regole di una comunità è in parte egoismo, perché rispettandole si migliora soprattutto il proprio status.

Allora cosa porta certi individui ad agire solo in favore di se stessi senza curarsi della comunità? Un individuo incivile rimarrà incivile, perché se prendiamo in considerazione la speranza che migliori solamente per amor proprio, in nome di quello sviscerato amor proprio, egli fa già i suoi porci comodi da svariato tempo, da quando suo padre e sua madre gliel’hanno insegnato, semplicemente mostrandogli il loro quotidiano fregarsene.

Il senso civico trova la sua espressione più eclatante nell’interazione più viva tra esseri umani, quindi in un nucleo urbano, dove il concetto di comunità è veramente forte e quindi, se manca senso civico tra gli individui, le conseguenze si notano. In una comunità che rispetta le regole, l’incivile è emarginato e marchiato, così come merita. Solo in quel caso sarà costretto a seguire le regole. Ripeto, costretto. Perché l’incivile è contemporaneamente stupido, quindi non migliora facendo meglio: reagisce per sfida e senza cognizione di causa, ma una volta fuori da quel nucleo, tornerà a fare ciò che è meglio per sé.

In una comunità con la maggioranza di incivili, invece, la minoranza rispettosa non si adeguerà, ma vivrà semplicemente male e il resto farà da padrone. Se sporca di ogni cosa un marciapiede, o piscia fuori dalla tazza di una toilette pubblica, di sicuro ci sarà qualcuno che avrà il dovere di pulire la sua merda. Qualsiasi pietra posata al di fuori dell’uscio di casa sua non è roba sua, ma di “quell’altro”, e se è un bene pubblico, tanto peggio. Mi fai vivere male? Vaffanculo, che mi frega…
L’incivile di basso ceto lo fa perché c’è un magna magna e tutti fanno i loro comodi, allora che puliscano dove lascio mmerda! L’incivile medio borghese lo fa perché a casa mia non pulisco niente, altrimenti che la pago a fare la colf? Ci pensa lei….

È sufficiente provare ad applicare questa mentalità al resto delle espressioni di senso civico proprie di una comunità – code agli sportelli, efficienza negli uffici, meritocrazia nelle carriere – per comprendere esattamente che l’unica soluzione possibile sarebbe un bombardamento a tappeto. Ma la storia ci racconta anche che gli stermini e le dittature non hanno raddrizzato nessuno, probabilmente perché coloro che le hanno appoggiate in realtà dovevano essere quelli da sterminare (?). E poi l’auto-sterminio è un gesto di altruismo vero, oltre che di estrema intelligenza, quindi…

Probabilmente l’unica vera soluzione, sempre egoista ma meno cruenta per il buon cittadino, è abbandonare la mela marcia. Lasciare i vermi da soli.

Se qualcuno di voi si è per caso riconosciuto in queste descrizioni di incivile, sappiate che è per colpa vostra che i buoni cittadini vivono male. Il vostro destino è essere lasciati soli. Però ricordate che l’elemento che rende un parassita tale è che con esso coesista qualcuno che faccia ciò che lui non fa. Una comunità di soli parassiti non sopravvive. O si annienta o forse, solo in quel caso (estremo), imparerà a sostenersi cambiando le cattive abitudini. Ovviamente fin quando tutto non ritornerà alla normalità e si ricomincerà da capo.

Un’ultima cosa: non è per scrupolo morale che preferisco l’abbandono al bombardamento… è che non ho abbastanza liquidità per noleggiare i bombardieri; sapete… c’è crisi.


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