Non chiamateli solo animali…

Creato il 19 maggio 2015 da Allocco @allocco_info

E’ di pochi giorni fa la notizia che in Nuova Zelanda è stato riconosciuto agli animali lo stato di: “esseri senzienti” ed inoltre è stato vietato il loro utilizzo nella sperimentazione di prodotti cosmetici. Il dottor Steve Merchant Presidente dell’Associazione Veterinari del Paese neo zelandese ha affermato che il disegno di legge servirà per rendere più trasparenti e meglio applicabili le leggi sul benessere degli animali. “Riconoscere agli animali lo stato di esseri senzienti significa ammettere che possono vivere emozioni sia positive che negative, come il dolore e l’angoscia, proprio come gli esseri umani”, ha affermato la dottoressa Virginia Williams che presiede il comitato Nazionale Animal Ethics Advisory. Facendo un passo a ritroso negli anni, scopriamo che  anche nel Trattato di Lisbona del 2007 i Paesi dell’Unione europea avevano riconosciuto lo status di esseri senzienti sia agli animali da allevamento che a quelli impiegati nell’agricoltura.

Salviamo il nostro pianeta!

In Italia risale al 2013 la proposta di legge presentata dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla per chiedere il riconoscimento dello status di animali di affezione agli equini. Non dimentichiamo, che già nel 2004  la legge 189 ha rappresentato senza ombra di dubbio un passo avanti nella tutela e protezione degli animali. La Lega antivivisezione si è molto battuta per la sua approvazione e continua tutt’ora a verificarne l’applicazione attraverso una continua attività di monitoraggio sul campo. Appare chiaro, che la coscienza dell’opinione pubblica sta diventando sempre più sensibile rispetto a questi temi. Gli animali ormai non dovrebbero essere più considerati delle creature senza dignità da utilizzare in modo indiscriminato a proprio vantaggio. In un rapporto di due anni fa, la fondazione Slow Food per la tutela della biodiversità ha puntato il dito contro l’organizzazione dell’attuale sistema alimentare basato prevalentemente su un massiccio consumo di carne. I grandi produttori avvantaggiati dai bassi prezzi di produzione della carne tendono a far scomparire i piccoli allevatori. Inoltre, mancando un efficace sistema di etichettatura dei prodotti si impedisce di fatto ai consumatori di fare scelte più consapevoli che possano premiare  quegli agricoltori che utilizzano tecniche maggiormente rispettose del benessere animale. Consumare meno carne sarebbe un primo passo per ridurre i drastici effetti causati da questo modello di consumo: emissioni elevate di CO2, desertificazione, inquinamento, riduzione delle risorse idriche e perdita di biodiversità animale e vegetale.

Proteggiamo gli animali!

affezione animali compagnia legge slider 2015-05-19

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