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Non chiedete mai quanti candidati andranno in short-list, parola di Head hunter

Creato il 29 giugno 2012 da Experteer

Non chiedete mai quanti candidati andranno in short-list, parola di Head hunterTornano le interviste di Experteer con Head hunter di successo:  vi proponiamo le opinioni di Daniela Orsi, partner  di Support e Business Unit Manager di Human Value. Prestate molta attenzione specialmente alle ultime due risposte: potrebbero rivelarsi particolarmente utili in fase di colloquio.

Quali sono le caratteristiche più importanti e ricercate in un candidato oggi?

La capacità di affrontare i cambiamenti è una caratteristica essenziale, tanto quanto la capacità di generare cambiamento, in modo costruttivo e rispondente agli obiettivi del business. È una caratteristica essenziale per i profili manageriali, ma anche per quelli specialistici, essendo il cambiamento una sfida ed un’opportunità per tutti. Una caratteristica che apprezzo molto è il sorriso, la capacità di esprimere positività, tanto più se si vivono tensioni o momenti difficili.

Su quali punti di un curriculum si concentra maggiormente?

Non esiste una risposta univoca, tutte le informazioni base sono importanti, ma la lettura è spesso molto finalizzata, l’attenzione è concentrata sulla verifica delle particolari competenze richieste dalla posizione. Certamente l’head hunter dovrebbe essere sempre attento a cogliere il fil rouge, la coerenza di un percorso, il progetto sottostante.

Qual è l’esperienza più singolare che ha vissuto nel gestire una delle sue ricerche passate?

Una certa “riservatezza” nei confronti dell’head hunter può portare a situazioni comiche ed imbarazzanti; alcuni episodi: signora con pancia di 7/8 mesi che nega l’evidenza, manager in incognito che propone incontro a casello autostradale, marito e moglie in short-list per la stessa posizione… insomma, una varietà interessante.

Quale domanda si dovrebbe aspettare un candidato in ogni colloquio?

Quali siano le motivazioni al cambiamento. Può sembrare banale la mia risposta, ma motivazioni generiche o non contestualizzate influiscono molto sulla valutazione complessiva di un candidato e spesso è un argomento sul quale le persone non risultano molto profonde. Talvolta, addirittura, non c’è adeguata trasparenza e le motivazioni costruite ad hoc non risultano affatto convincenti.

Che cosa non dovrebbe mai chiedere un candidato in colloquio?

Una domanda inopportuna è quanti candidati andranno in short-list. Al di là del fatto che la risposta è abbastanza prevedibile, è una domanda che risulta indiscreta ed esprime una certa insicurezza.


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