Dolcissime creature di passaggio, eteree come l’aroma di un buon vino, sconosciute come la sorte ed il futuro, bramate nei sogni e difficilmente raggiungibili, a tutti il mio buon venerdì mattina 27 Marzo 2015. Dita veloci, pensieri intimi e istintivi che fugacemente e quasi di nascosto mi lasciaste forse per sbaglio, un qualche “MI PIACE” qua e là cliccato. Ma che cosa esattamente vi piace? Non comprendo e se non comprendo chiedo e m’informo, come a scuola con i professori, se non capivamo ed eravamo veramente interessati alla lezione domandavamo di rispiegarci quel pezzo che la nostra testa non aveva compreso del tutto. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Cosa e quali frasi vi hanno colpito? Il fatto che una donna goda così tanto e in molti punti del suo corpo? Che cosa ci è piaciuto di questo passaggio per me importante nella vita della protagonista? Non dobbiamo dimenticare che ella ha subito uno stupro all’età di tredici anni, non si tolse la vita per questo, non decise di abortire, ma decise di andare avanti e di giocare la partita fino in fondo. Ha tutta la mia stima ed approvazione, per il coraggio e la deteminazione con la quale ha affrontato ciò che abbiamo letto sinora e quello che andremo a scoprire più avanti. Da donna intelligente e previdente Ninuccia Ercolani nell’andare avanti, mise sul tavolo da gioco tutti i pro ed i contro: nei pro ci poteva stare anche un rapporto d’amore e sesso, non finalizzato ad un’unione per sempre. Vorrei conoscere quale particolare ha suscitato in voi tre il “MI PIACE”! Non capisco bene e sono molto interessata a capire il perché di quei graditi apprezzamenti. Per come la pensio io il “mi piace” è un pò troppo generico, è troppo sbrigativo, al pari di un rapporto sessuale “usa e getta” consumato in auto i ntre minuti d’orologio. Se voi non mi chiarite quali parti del capitolo vi sono piaciute, vado alal cieca e rischio di sbattere contro gli spigoli. Ho pubblicato ieri sera, un capitolo adatto all’orticaria reale che mi pervade ancora.Cercai in altra età, cioè cinque anni orsono, di descrivere ciò che avevo imparato leggendo, ascoltando, prendendo nota e praticando quel tanto che basta per scriverne qualche raro accenno.Ho creduto di non offendere le parti intime e mentali di nessuno, non ho voluto far paragoni di orgasmi o di dimensioni di pene e affini, sarebbe troppo banale e scontato. Non desidero sapere se avete un capezzolo mignon o un clitoride che pesa tre ettogrammi. Non mi interessano i vostri orgasmi: non voglio sapere se avete solo orgasmi vaginali, clitoridei o nessuno di questi, o tutti e due assieme. Il che non guasterebbe in tempi di crisi e di risparmi. Almeno nelle questioni carnali non badiamo a spese! Auspico di non essere stata scabrosa o scontata nel raccontare di un uomo e di una donna che si piacciono moltissimo dal punto di vista fisico e che decidono in tutta libertà di trascorrere una mattinata facendo sesso come desiderano, non badando al luogo nel quale esprimersi. Avevo pensato sempre a suo tempo, se parlare di amplessi anali o sadomaso, con ausilio di fruste, bastoni e querce abbattute sulle schiene dei poveretti. Decisi per il no, non mi avrebbe appagato addentrarmi nei meandri pericolosi e psicologicamente complicati del capire perchè un uomo o una donna godono solo se provano dolore. Non fa per me, sono molto tradizionalista e più in là di tanto non sono mai andata. Parteggio per per un buon crudo di Langhirano, gnocco fritto e se potessi ancora, voterei per un paio di bicchieri di Lambusco delle mie terre! Poi, se una sera mi sentirò di bere una coppa di champagne versatami da un “cavalier servente” dentro un calice di Murano alto almeno trenta centimetri, soffiato a bocca dai maestri vetrai, quello è un altro paio di maniche e all’occorrenza vedrò il da farsi e se desidero per davvero, bere quel millesimato. Non biasimo chi pratica questi mezzi dolorosi, ma ne ho paura: ognuno gode e ha l’orgasmo come crede. Esistono e lo dovremmo sapere tutti, almeno cinque tipi di orgasmi femminili. Non sto a ricordarveli perchè penso che li sappiate oramai a memoria, non mi piacciono le banalità e l’omologazione con altri scrittori di sesso e frustate a sangue all’interno della vagina o direttamente sui testicoli maschili. Solo per aver uno straccio di orgasmo sanguinante e da pronto intervento? E’ un po’ pochino per i miei classici anche se intensi gusti. Ieri sera, pubblicando il capitolo numero nove ho pensato forse con troppa presunzione che anche voi potevate gradire o non gradire, una scena di sesso descritta da una novizia. Per noviza intendo una scribacchina non esperta nel settore.Solo tre temerari (tre) si sono azzardati a mettere solo un “mi piace”. Testimonianze scritte, parole chiare su che cosa ne pensano, se ho esagerato o sono stata realista,se ho usato termini non consoni…potrei aver scritto una cagata, scusatemi l’epiteto, ma senza il vostro aiuto, non lo saprà mai. Aiutatemi a comprendere se ho parlato troppo di clitoride e di pene maestoso, non volevo essere irriverente nei riguardi di chi non è particolarmente dotata o dotato in misure e ampiezze. Ognuno in fatto di sesso lo vive come crede, lo pratica lasciandosi guidare dall’istinto ed entrando in tutti i sensi, completamente in empatia con la persona che gli è davanti, o dietro, o di fianco, o sopra, o sotto. Qui mi fermo e vi lascio il tempo per riflettere e per esprimervi se lo gradite, il resto alla prossima puntata.
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